Montante: “No al congelamento delle addizionali Irpef e Irap | Occorre puntare su una seria spending review”

di Redazione

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Montante: “No al congelamento delle addizionali Irpef e Irap | Occorre puntare su una seria spending review”

| lunedì 17 Marzo 2014 - 12:47

Il presidente di Confindustria Sicilia, Antonello Montante, dice no al congelamento per trent’anni delle addizionali Irpef e Irap, ai livelli massimi in Sicilia, per garantire il mutuo da un miliardo di euro necessario per pagare i debiti accumulati dalla Pubblica amministrazione nell’isola con le imprese.

Il numero uno siciliano dell’associazione degli industriali, mette in guardia il governo Crocetta: meglio puntare “su una seria spending review”.

“Siamo al delirio – dice Montante all’Ansa – È pazzesco pensare che pagare i debiti sia una manovra straordinaria. I debiti si pagano e basta, non esiste discussione. La Pubblica amministrazione è inadempiente ed è perseguibile dai creditori; ed è altrettanto stucchevole la considerazione di qualche politico che fa differenza tra debito nei confronti di imprese siciliane, italiane o internazionali”.

Ma Montante va oltre. Se il debito di 1 miliardo (600 milioni a carico del sistema sanitario) va pagato, sulle garanzie Confindustria batte il pugno. “La Regione deve trovare i soldi in un altro modo – avverte Montante – per evitare di scaricare il mutuo sui cittadini e sulle imprese. Congelare per trent’anni le addizionali Irpef e Irap significa ipotecare una generazione e spaventare gli investitori”. E indica un’alternativa: “Si punti a una seria spending review, è da lì che bisogna prendere le coperture”.

“Ci sono milioni di euro che si possono risparmiare – attacca Montante – Renzi annuncia tagli agli stipendi dei manager pubblici? Bene, in Sicilia la Regione però continua a pagare persino amministratori di società pubbliche in liquidazione per non fare nulla”. “Questa non è demagogia – incalza il leader degli industriali – Stiamo parlando di numeri grossi. La Regione agisca come farebbero imprese e famiglie quando hanno un debito”. Quindi l’affondo finale: “Che qualcuno cominci a indagare per scoprire perché e come si sono spesi i soldi pubblici già previsti e destinati a pagare i fornitori”.

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