Putin accoglie la Crimea e respinge le critiche | Ucciso un soldato ucraino a Sinferopoli

di Gabriele Ruggieri

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Putin accoglie la Crimea e respinge le critiche | Ucciso un soldato ucraino a Sinferopoli

| martedì 18 Marzo 2014 - 13:24

“La Crimea è una parte inscindibile dalla Russia”. Inizia così il discorso di Vladimir Putin davanti alle Camere unite del Parlamento russo. Il numero uno del Cremlino ha invitato i presenti ad applaudire per la penisola affacciata sul Mar Nero, ricevendo in cambio la prima delle molte standing ovation che si sono susseguite durante il suo discorso.

Il capo del Cremlino russo sembra non essere affatto turbato dei moniti della Comunità internazionale e difende a spada tratta il referendum che domenica ha legittimato – a detta del governo indipendentista crimeo – la volontà degli abitanti della regione, di lasciare l’Ucraina per aderire alla Federazione russa. E sull’Occidente, Putin risponde con ironia “Si sono ricordati che c’è un diritto internazionale? Bene, meglio tardi che mai”.

“Mosca – ribadisce Putin – non ha violato alcuna norma internazionale. Le forze armate russe non sono entrate in Crimea, erano già presenti sul territorio in conformità all’accordo con l’Ucraina. Non abbiamo neppure superato il limite previsto di 25 mila unità”.

Ma le critiche di Putin non si fermano qui. “L’Occidente ha permesso in Kosovo quello che oggi contesta in Crimea – afferma il presidente – Tutto quello che potevano fare gli albanesi, viene vietato agli abitanti della Crimea. Dicono che il Kosovo fosse un caso particolare, eccezionale, perché? Perché durante il conflitto ci sono state molte vittime? Se non fossimo intervenuti in tempo ci sarebbero state vittime anche in Crimea”.

Purtroppo però, nel pomeriggio, la prima vittima delle tensioni che hanno travolto Sinferopoli è arrivata. Un ufficiale dell’esercito ucraino è stato ucciso dopo un assalto a una base militare nei pressi della capitale Crimea. L’uomo sarebbe stato colpito al collo, dando il via, così a una  “fase militare”, come affermato dal premier ucraino Arseniy Yatsenyuk, che accusa: “I soldati russi hanno cominciato a sparare contro i militari ucraini, e questo e’ un crimine di guerra”.

“Non vogliamo dividere l’Ucraina – conclude Putin – non ci serve. La Russia non vuole altre secessioni dall’Ucraina. Vogliamo che l’Ucraina sia forte, uno stato sovrano e autosufficiente. Abbiamo progetti comuni e siamo pronti ad aiutarli”.

Intanto il ministro degli esteri francese, Fabius, annuncia la sospensione della Russia dal G8. Lo stesso Fabius ha tuttavia, tramite il proprio profilo Twitter, confermato che il presidente Putin resta in ogni caso invitato per le celebrazioni del D-day, l’anniversario dello sbarco in Normandia.

Il presidente del Consiglio europeo, Herman Van Rompuy, volerà domani a Mosca per intavolare una mediazione con il presidente russo. La trattativa, comunque, si prospetta molto difficile, se non proibitiva, alla luce del fatto che sia Usa che Europa si sono rifiutati – più volte – di riconoscere la leggittimità del referendum che ha sancito da secessione della Crimea. “È diventato piu’ difficile mantenere la nostra linea di sfruttare i margini di dialogo con la Russia” ha detto il sottosegretario Sandro Gozi, che ha partecipato ai vertici internazionali.

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