Esodati della scuola, la ragioneria dello Stato | blocca le pensioni per quattro mila insegnanti

di Alessia Rotolo

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Esodati della scuola, la ragioneria dello Stato | blocca le pensioni per quattro mila insegnanti

| mercoledì 19 Marzo 2014 - 11:52

Bloccati i soldi per le pensioni dei 4mila esodati della scuola, anche detti “Quota 96”. La Ragioneria dello Stato blocca le coperture del testo unificato che poteva risolvere il caso degli insegnanti, che, a causa della riforma dell’ex ministro del Lavoro Elsa Fornero, non sono riusciti ad andare in pensione nonostante possedessero i requisiti. Partito democratico e dal Movimento 5 Stelle hanno presentato un disegno di legge che avrebbe potuto restituire la pensione ai quattro mila esodati della scuola, a febbraio aveva ricevuto l’ok dalla Commissione Cultura alla Camera. Il via libera definitivo sarebbe dovuto arrivare da parte del Bilancio, ma così non è stato.

Nella relazione tecnica si valutano in 35 milioni di euro nel 2014, 105 milioni nel 2015, 101 milioni nel 2016, 94 nel 2017 e 82 nel 2018 gli oneri per l’Inps. La ragioneria boccia la relazione tecnica perché la copertura finanziaria del testo unificato risulta non idonea. “Allo stato – si legge nel parere della Rgs – non risultando economie accertate a consuntivo che possano fare fronte ai maggiori oneri valutati per l’attuazione del provvedimento, non può considerarsi idonea una copertura finanziaria di oneri certi con economie di entità eventuale ed incerta”.

I “Quota 96” sono tutti quegli insegnanti che prima che la legge Fornero entrasse in vigore (1 gennaio 2012) avevano maturato tutti i requisiti per entrare in pensione. Requisiti che, stando alla legge 247/2007, si ottenevano sommando l’età anagrafica e l’anzianità contributiva arrivando così alla «quota» necessaria per andare in pensione: con 60 anni di età e 36 di servizio – o con 61 di età e 35 di servizio – si poteva lasciare la cattedra. La Fornero ha fissato il termine al 31 dicembre 2011 (fine dell’anno solare) e non al 31 agosto 2012 (fine dell’anno scolastico). Così quei docenti che avrebbero maturato i requisiti (la quota 96, appunto, da raggiungere sommando età anagrafica e contributiva) a fine anno, e che avevano già presentato domanda sono rimasti bloccati in servizio.

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