L’amore di Lafferty per Palermo: “I tifosi e la città mi sono entrati nel cuore”

di Domenico Giardina

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L’amore di Lafferty per Palermo: “I tifosi e la città mi sono entrati nel cuore”

| giovedì 27 Marzo 2014 - 18:09

“Il Palermo ha una batteria di attaccanti di prim’ordine. Siamo arrivati quasi tutti in doppia cifra e adesso si è sbloccato anche Dybala. Quello che più conta per noi, però, non è segnare un gol in più dell’altro ma riuscire a sollevare un trofeo a fine stagione, ovvero raggiungere la promozione in serie A”. Non usa mezzi termini Kyle Lafferty. Come tradizione britannica insegna, il nordirlandese va dritto al punto e non usa mezze frasi.

“Dylan Gol”, come ormai è stato soprannominato dai tifosi per la sua presunta somiglianza con Dylan Dog personaggio dei fumetti Bonelli, è entrato subito nel cuore dei sostenitori rosanero per la sua abnegazione e per la grinta che mette sempre ogni volta che mette piede in campo. L’affetto, come spiega Lafferty stesso, è reciproco: “I tifosi e la città mi sono entrati nel cuore – aggiunge -. Palermo è un posto splendido, i tifosi cantano dall’inizio alla fine della partita e hanno dimostrato di essere una tifoseria molto matura. Il mio futuro lo vedo a Palermo anche perché ho altri due anni di contratto e quindi non ci saranno problemi”.

La rete realizzata contro il Siena ha fruttato al Palermo un punto molto importante in vista del prosieguo della stagione. Un punto ottenuto in casa, è vero, ma contro una delle squadre più in forma del momento. Si tratta della nona marcatura i campionato: “Il mister mi ha chiesto di essere più presente in area di rigore rispetto a quanto mi veniva chiesto prima – spiega Lafferty – e di essere più fiducioso riguardo alle mie abilità di realizzatore. Naturalmente cerco di adattarmi alle sue istruzioni e penso di esserci riuscito abbastanza bene”.

Lafferty si è da subito distinto per la sua grande capacità di fare spogliatoio: “Sono sempre stato una persona molto gioviale – ammette – e anche qui a Palermo mi è capitato di fare scherzi a qualche compagno. Però quando arriva il fischio d’inizio dell’arbitro so esattamente cosa devo fare in campo e fuori per aiutare la squadra a raggiungere l’obiettivo e quindi mi comporto da professionista. D’altronde per tutti noi la parola d’ordine per guadagnarsi il posto è lavorare sodo durante la settimana”.

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