Maracaibo, ucciso uno studente di origini italiane | Gli scontri in Venezuela continuano a uccidere

di Redazione

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Maracaibo, ucciso uno studente di origini italiane | Gli scontri in Venezuela continuano a uccidere

| domenica 30 Marzo 2014 - 09:54

Un colpo di arma da fuoco al petto mentre partecipava a una guarimba, una barricata, a Maracaibo, in Venezuela: sarebbe morto così Roberto Annese, 33 anni, studente di scienze politiche di origine italiane che alle 4.40 (ora locale) ha perso la vita nel quartiere di El Naranjal a Maracaibo.

Secondo i media venezuelani, il giovane era conosciuto come “l’italiano”: il padre di Roberto, frequentante all’Universidad Cecilio Acosta, era di Molfetta, paese della Puglia. Roberto lascia un figlio di 8 anni: la Farnesina ha confermato la morte di un connazionale di Maracaibo ed è in contatto con il consolato nella città.

Il Paese sudamericano sta vivendo un’ondata di disordini alimentati dall’insoddisfazione per il governo Maduro e dalla repressione delle proteste. Alla notizia della morte di Annese, il web è insorto: “Questo è il trentottesimo omicidio del governo Maduro”. Negli scontri tra manifestanti, polizia e milizie pro governo i morti sono già stati troppi, in appena sette settimane.

Il ministro della Giustizia venezuelano Rodriguez ha subito messo in chiaro che il governo ha tutta un’altra visione dell’episodio: per Maduro e i suoi, Annese maneggiava un “mortaio artigianale” che gli sarebbe scoppiato tra le mani.

“Non è stato uno sparo, non è vero che era uno studente”, ha detto Rodriguez, ma secondo il quotidiano La verdad de Maracaibo Annese, dopo esser stato colpito, è stato attorniato dai compagni che provavano ad aiutarlo. Alcuni di loro sarebbero stati arrestati.

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