Raciti sancisce la spaccatura: “Voglio sottrarre il Pd | al rischio dello spettacolo indecoroso che qualcuno è pronto a dare”

di Redazione

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Raciti sancisce la spaccatura: “Voglio sottrarre il Pd | al rischio dello spettacolo indecoroso che qualcuno è pronto a dare”

| martedì 08 Aprile 2014 - 12:17

A mente fredda ma con il sangue che ancora ribolle dopo lo strappo notturno di Crocetta, il segretario regionale del Partito democratico Fausto Raciti sancisce la spaccatura e spiega per quali ragioni ha deciso di annullare la direzione prevista per oggi.

“In conseguenza alle decisioni assunte ieri dal presidente Crocetta, ritengo superflua la direzione di oggi, che era stata convocata per discutere della formazione del nuovo governo regionale. Voglio sottrarre il Partito democratico al rischio dello spettacolo indecoroso che alcuni dirigenti del Pd sono pronti a dare”, dice Raciti.

“Il governatore con le sue decisioni – prosegue Raciti – ha partorito non un nuovo governo ma un governo di sopravvivenza con numeri addirittura più risicati del governo precedente, che rischia di tradursi in costante mercimonio all’Ars. Di questa scelta risponderanno il presidente Crocetta e i singoli esponenti delle forze politiche di maggioranza, compreso il mio partito, che hanno scelto di parteciparvi”.

“Il risultato – afferma – è un governo senza numeri, con minori competenze del governo uscente, nessun programma e mille punti interrogativi sul futuro di questa regione. Con il meschino tentativo di spaccare il Pd, Crocetta e chi lo segue si assumono una gravissima responsabilità politica che non passerà inosservata”.

“Con quale forza affronteranno l’emergenza finanziaria? Con quale forza risponderanno alla domanda di sicurezza sociale delle migliaia di precari di questa regione?”, chiede il cuperliano.

Duro attacco anche al deputato nazionale del Pd, Davide Faraone. “La logica notabiliare e correntizia con cui è stato composto questo nuovo esecutivo – attacca Raciti – è figlia delle piccolezze di chi avrebbe dovuto rappresentare la Sicilia all’interno del Partito nazionale ed ha preferito, invece, cedere agli interessi di bottega consegnandosi del tutto ad un cerchio magico che è il vero problema di questa regione e del suo presidente”.

E chiude con un appello alla direzione di Roma che ieri lo ha praticamente sconfessato. “Credo, adesso, che Roma debba fare chiarezza”.

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