Garlasco, al via il processo d’appello bis | Chiesta nuova perizia sulla bici e sui computer

di Alessia Bellomo

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Garlasco, al via il processo d’appello bis | Chiesta nuova perizia sulla bici e sui computer

| mercoledì 09 Aprile 2014 - 14:49

Sono passati quasi sette anni dal 13 agosto 2007, giorno in cui Chiara Poggi venne ritrovata senza vita nella sua villetta di Garlasco. L’unico imputato per quel delitto è ancora Alberto Stasi, l’allora fidanzato della vittima che è stato assolto nel processo con rito abbreviato, in primo e secondo grado. Adesso Stasi torna alla sbarra dopo la decisione della Cassazione di annullare la sentenza di secondo grado: il processo bis per l’omicidio di Garlasco ha avuto inizio.

Chiara Poggi aveva 26 anni quando è stata ritrovata in un lago di sangue sulle scale della cantina, con il cranio fracassato. A ucciderla tra i 10 e i 15 colpi, inferti con un oggetto appuntito: quello alla nuca le è stato fatale. I Ris si sono occupati del rilevamento delle prove e le tracce trovate nella casa corrispondevano a Chiara,  suoi familiari e Alberto. Ancora, sui pedali della bicicletta di Stasi sono state trovare delle tracce riconducibili al sangue della vittima.

Nel dicembre di quell’anno Stasi è stato indagato per detenzione di materiale pedopornografico trovato nel suo pc. La prima richiesta di rinvio a giudizio per l’omicidio della sua ex finisce con l’assoluzione, il 17 dicembre del 2008. Ancora, il 6 dicembre del 2011, la corte d’Assise d’appello dà ragione alla decisione di primo grado. Ma quasi un anno fa la Cassazione annulla il processo e chiede che venga ricelebrato il dibattimento poichè gli indizi contro Stati erano stati “svalutati” e andavano effettuati degli approfondimenti istruttori.

Adesso l’ex studente bocconiano è tornato in tribunale, sfuggendo alla folla di giornalisti riuniti a Milano. A quello che è il processo per uno dei delitti più misteriosi di Italia saranno presenti anche i genitori della vittima, Rita e Giuseppe Poggi. La coppia non ha mai smesso di sperare che la giustizia metta la parola fine sulla perdita della loro ragazza.

Il pg di Milano, Laura Barbaini, ha chiesto che vengano disposti nuovi accertamenti sulla camminata di Stasi nella villetta di via Pascoli, dove la vittima venne assassinata. Secondo l’accusa, durante le indagini effettuate nel corso dell’inchiesta e del processo di primo grado, vennero tralasciate la zona antistante la scala che porta nella cantina di casa Poggi e i primi due gradini. Così forse sarà possibile provare, secondo la procura generale, che per Stasi era impossibile non sporcarsi le scarpe di sangue. Quando si presentò nella caserma dei carabinieri, il giovane infatti indossava delle scarpe immacolate, nonostante la scena del delitto fosse piena di sangue. Il rappresentate della pubblica accuso poi ha chiesto che vengano rianalizzati i computer dell’imputato e di Chiara Poggi.

Anche la famiglia Poggi ha chiesto che vengano disposti nuovi accertamenti per far luce sul delitto. Il legale di parte civile Gian Luigi Tizzoni ha chiesto di individuare il dna mitocondriale del capello castano trovato nella mano sinistra di Chiara Poggi e del materiale trovato sotto le unghie della ragazza. Richiesto il sequestro della bicicletta nera da donna tenuta nel negozio del padre di Stasi: si deve ancora verificare la corrispondenza con quella che una vicina disse di avere visto appoggiata al muro di villa Poggi la mattina dell’omicidio.

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