Bce e bassa inflazione, il presidente Draghi: | “Non sono escluse misure eccezionali”

di Redazione

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Bce e bassa inflazione, il presidente Draghi: | “Non sono escluse misure eccezionali”

| venerdì 11 Aprile 2014 - 09:55

La ripresa della zona euro “è in corso” ma “i rischi continuano ad essere al ribasso”. Lo ha sottolineato il presidente della Bce, Mario Draghi, nel discorso preparato per la riunione dell’International Monetary and Financial Committee (Imfc), non escludendo misure eccezionali, anche con un ulteriore taglio dei tassi “per far fronte ai rischi di un prolungato periodo di bassa inflazione”.

La Bce è  determinata “a mantenere un alto livello di allentamento monetario e ad agire prontamente se necessario. Pertanto – afferma il capo dell’Eurotower – il consiglio della Banca centrale europea continua fortemente a ritenere che i tassi chiave rimarranno agli attuali livelli o piu’ bassi per un periodo di tempo prolungato”.

Dati recenti a disposizione “restano in linea con le nostre aspettative di un periodo prolungato di bassa inflazione spiega il governatore di Eurolandia – che sarà seguito da un graduale rialzo nel 2015 per raggiungere livelli piu’ vicini al 2%” verso la fine del 2016″, in linea con i target della Bce. “Le aspettative di lungo termine – precisa Draghi – restano ancorate alla nostra definizione di stabilita’ dei prezzi”. Il governatore sottolinea dunque i progressi del Pil della zona euro, “aumentato per tre consecutivi trimestri” mentre gli attuali miglioramenti delle condizioni finanziarie si stanno riflettendo lentamente nell’economia reale. Resta il nodo della disoccupazione che “nell’area euro è molto alta – rimarca – anche se il mercato del lavoro ha mostrato i primi segni di miglioramento”.

I risultati ottenuti sul fronte del risanamento dei conti pubblici devono essere tutelati: “Non bisogna cadere nella trappola del compiacimento – avverte – per non ripetere gli errori di prima della crisi”. Date queste premesse la Bce “guarda con favore al lavoro presentato nelle ultime due edizioni del Fiscal Monitor dell’Fmi – conclude Draghi – che identifica misure di consolidamento ben disegnate e favorevoli alla crescita, sia sul lato delle entrate e sia su quello delle spese”.

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