L’affondo di Nino Di Matteo sul voto di scambio | “La riforma del 416 ter è un’occasione persa”

di Redazione

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L’affondo di Nino Di Matteo sul voto di scambio | “La riforma del 416 ter è un’occasione persa”

| martedì 22 Aprile 2014 - 12:39

Nino Di Matteo si sfoga in un’intervista sul blog di Beppe Grillo. “Considero la riforma del 416 ter un’ulteriore occasione persa per fare quel salto di qualità”, dice il pm palermitano. “La diminuzione delle pene rispetto all’ipotesi originaria è un dato molto negativo – aggiunge al portale M5S – così com’è negativo che lo scambio politico-elettorale e mafioso venga aprioristicamente considerato meno grave rispetto a qualsiasi altra condotta di appartenenza a Cosa Nostra”.

“Rispetto a quanto da anni molti magistrati, io compreso, auspicavamo la riforma che è stata approvata rappresenta un’occasione perduta. Si sarebbe potuto e dovuto fare di meglio. Era molto più incisiva la prima versione uscita dal Senato che prevedeva una punibilità dell’accordo consapevole anche quando la parte politica si fosse limitata alla semplice promessa di una disponibilità futura”, aggiunge Di Matteo al blog di Grillo.

“Oggi l’ottantenne affiliato a un’organizzazione mafiosa ma magari non più operativo e completamente ai margini dell’attività criminale può essere condannato alla pena giustamente rigorosa al 416 bis – sottolinea al portale del M5S. “Un politico che consapevolmente stringe accordi con il mafioso in vista della sua elezione viene condannato con pena molto più lieve. Questo è frutto di un gravissimo pregiudizio culturale che avverte la pericolosità della mafia soltanto nell’ala militare, nel picciotto, nell’affiliato puro e ritiene invece meno grave i fenomeni di collusione tra mafia e politica che dovrebbero invece essere aggrediti”.

“Evidentemente – conclude il pm siciliano – ancora non tutti hanno percepito, o vogliono percepire, che per fare un vero salto di qualità nella lotta contro le organizzazioni mafiose bisogna fare di tutto per reciderne i rapporti con la politica e le istituzioni in genere. Per questo considero la riforma del 416 ter un’ulteriore occasione persa per fare quel salto di qualità”.

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