Si spegne l’altoforno della Lucchini | Sono 2500 i lavoratori a rischio

di Redazione

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Si spegne l’altoforno della Lucchini | Sono 2500 i lavoratori a rischio

| mercoledì 23 Aprile 2014 - 17:00

Ultmo giorno di alimentazione per l’altoforno della Lucchini, la storica acciaieria di Piombino. L’azienda, un simbolo per la città, verrà messa a riposo forzato per un periodo all’incirca di venti giorni, al massimo un mese, e verrà caricato solamente con il coke, senza il minerale. Questo processo nel gergo del settore è definito come stato di stand by.

Sono duemila e cinquecento i lavoratori che adesso sono a rischio licenziamento. La loro lotta per mantenere il posto di lavoro è arrivata da Piombino fino al Vaticano. Il Pontefice infatti ha risposto al video messaggio che i lavoratori hanno inviato e ha chiesto “ogni sforzo di creatività e generosità per coloro che perdono il lavoro e per i disoccupati”. Papa Francesco ha esortato tutti: “Per favore aprite gli occhi e non rimanete con le mani incrociate!”.

Spiega il pontefice al termine dell’udienza generale in piazza San Pietro “Ho ricevuto un video-appello da parte degli operai di Piombino inviatomi prima della chiusura dell’altoforno, che mi ha davvero commosso: sono rimasto triste – continua il Papa – Cari operai e cari fratelli sui vostri volti era dipinta una profonda tristezza e preoccupazione da padri di famiglia che chiedono solo il loro diritto di lavorare per vivere dignitosamente e per poter custodire, nutrire ed educare i propri figli”.

A loro il Vescovo di Roma assicura la sua vicinanza e preghiera ed esorta i lavoratori: “Non scoraggiatevi! Il Papa è accanto a voi e prega per voi, affinchè quando si spengono le speranze umane rimanga sempre accesa la speranza divina che non delude mai. Vi abbraccio fraternamente e a tutti i responsabili chiedo di compiere ogni sforzo di creatività e di generosità per riaccendere la speranza nel cuore di questi nostri fratelli e nel cuore di tutte le persone disoccupate a causa dello spreco e della crisi economica. Per favore aprite gli occhi e non rimanete con le mani incrociate”.

 

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