Lettera di minacce a Grasso, gli attestati di solidarietà

di Redazione

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Lettera di minacce a Grasso, gli attestati di solidarietà

| giovedì 24 Aprile 2014 - 16:28

Attestati di solidarietà giungono dal mondo politico al presidente del Senato, Pietro Grasso, dopo che le Poste hanno intercettato una lettera intimidatoria spedita all’indirizzo di Palermo dell’ex capo della Procura nazionale antimafia.

“Esprimo la mia solidarietà personale e dell’intero governo al presidente del Senato, Piero Grasso”. Lo dice il presidente della Regione Siciliana, Rosario Crocetta. “Piero Grasso – continua Crocetta – rappresenta la storia di un impegno fulgido, esemplare e coerente della lotta alla mafia contribuendo con la sua attività di Pm antimafia, alla liberazione della Sicilia e dell’Italia”. “I siciliani onesti sono tutti con lui, – conclude il presidente – non solo per la sua storia, ma anche per l’impegno che ancora oggi da cittadino e presidente conduce contro la mafia e contro i poteri forti legati alla criminalità”.

Poi è stata la volta del presidente del Consiglio Matteo Renzi ha telefonato al presidente del Senato Piero Grasso per esprimergli solidarietà e vicinanza a seguito delle intimidazioni ricevuto. Lo si apprende da fonti di Palazzo Chigi.

“È da più di vent’anni – sottolinea il sindaco di Palermo Leoluca Orlando – che Grasso, prima da magistrato e ora da presidente del Senato, è in prima linea nella battaglia contro Cosa nostra. A lui va la totale solidarietà di tutti i palermitani, con l’impegno a proseguire la lotta alla mafia fino al completo sradicamento di questo cancro della Sicilia”.

E la solidarietà arriva anche dal presidente nazionale dell’Udc, Gianpiero D’Alia: “Grasso è un uomo da sempre in prima linea nella lotta alla mafia e a difesa della legalità di questo Paese”. Il professor Giovanni Fiandaca, candidato del Pd alle prossime europee, dice che “conoscendolo da tempo, so bene che se qualcuno pensa di intimidirlo sta perdendo il suo tempo”.

La Conferenza delle Regioni e delle Province Autonome,  si legge in una nota diffusa oggi,  “nel corso della riunione odierna ha espresso la propria ferma condanna per il gesto intimidatorio al Presidente del Senato esprimendogli stima e solidarietà”.

“La solidarietà più affettuosa, mia e dell’intera Camera dei Deputati, al Presidente del Senato, per le gravi minacce delle quali è stato fatto oggetto insieme alla sua famiglia. Spero che gli autori di queste intimidazioni possano presto essere assicurati alla giustizia, ma sono comunque certa che le loro farneticazioni non riusciranno a frenare l’impegno per la legalità che da una vita caratterizza il Presidente Grasso”. Così la Presidente della Camera, Laura Boldrini, in una nota.

”Il presidente del Senato ha precisato che anche per le stragi del 1993 bisogna fare chiarezza e dire la verità, perché è importantissimo per la vita democratica del Paese. Ci sta che sia stato minacciato per queste sue sacrosante precisazioni”. Lo scrive la presidente dell’associazione fra i familiari delle vittime della strage di via dei Georgofili, Giovanna Maggiani Chelli, esprimendo ”solidarietà” al presidente Pietro Grasso. Maggiani Chelli definisce ”esternazioni elettoralistiche di questo Governo” quelle sulla ”possibilità di sdoganare solo documenti relativi alle stragi degli anni ’70 e ’80” e chiede verità anche ”sulla strage di via dei Georgofili”. ”Cosa nostra è e resta sempre pericolosa quando si tratta di rendere nota la verità sulle stragi del 1993 – conclude Maggiani Chelli – perché Matteo Messina Denaro è sempre libero ed è un braccio armato pericoloso di chi quella verità non la vuole ed è disposto a tutto pur di lasciarla richiusa nelle teste di quei politici che sanno e non parlano”.

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