Allarme fallimenti, 3.600 in 3 mesi | I dati Unioncamere sul primo trimestre 2014

di Redazione

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Allarme fallimenti, 3.600 in 3 mesi | I dati Unioncamere sul primo trimestre 2014

| sabato 26 Aprile 2014 - 12:21

Più di 3.600 fallimenti in soli tre mesi; circa 40 al giorno, quasi due all’ora: sono i dati di Unioncamere sulle imprese fallite nel primo trimestre 2014, il 22% in più rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Salgono anche le procedure di concordato, 577 (+34,7%). L’ aumento riguarda sia le società di capitali (+22,6 per cento), che le società di persone (+23,5 per cento) e le imprese individuali (+25 per cento).Tra le regioni gli aumenti più consistenti in Abruzzo, Liguria, Puglia, Umbria e Marche.

In lieve controtendenza appaiono, secondo i dati Unioncamere, le aperture di procedimenti fallimentari per le imprese costituite come consorzi o cooperative, che hanno mostrato un calo di circa il 2%. Una procedura fallimentare su 4, aperta tra l’inizio di gennaio e la fine di marzo, ha riguardato aziende che operano nel commercio (+ 24 per cento rispetto allo stesso periodo del 2013). In crescita anche i fallimenti nell’industria manifatturiera, un comparto in cui il fenomeno era in calo nel 2013: nel primo trimestre del 2014 si contano 763 fallimenti di imprese industriali, il 22,5 per cento in più dell’anno precedente.

Allo stesso modo, anche l’edilizia ha fatto registrare un incremento rispetto al dato 2013: +20,1% corrispondenti a 771 nuove procedure avviate. Dal punto di vista geografico, l’aumento dei default riguarda tutte le aree del Paese: in misura maggiore, rispetto alla media nazionale, nel Nord Ovest (+22,8 per cento), nel Centro (+23,0 per cento) e nel Mezzogiorno (+27,8 per cento); sotto la media nel solo Nord-Est (+12,5). Il dettaglio dei dati regionali ci consegna la Lombardia, in termini assoluti, come la regione con il maggior numero di procedure fallimentari aperte (808), seguita a distanza da Lazio (364) e Toscana (293). Le uniche regioni in cui i fallimenti appaiono in diminuzione sono la Basilicata (-17,6 per cento), il Molise (-9,1 per cento) e la Calabria (-2,4 per cento).

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