Bonus Irpef, la guida agli 80 euro in busta paga | Non serve presentare la domanda

di Alessia Bellomo

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Bonus Irpef, la guida agli 80 euro in busta paga | Non serve presentare la domanda

| lunedì 28 Aprile 2014 - 20:50

Il bonus da 80 euro in busta paga andrà anche a chi ha perso il lavoro prima di maggio ma anche a colf e badanti regolarmente assunte a cui le famiglie non possono pagare il bonus perché non sono sostituti d’imposta. Il documento sul bonus Irpef è stato pubblicato dall’Agenzia delle Entrate ma il premier Matteo Renzi già nel pomeriggio aveva twittato: “Sulle riforme ci siamo, gli 80 euro in busta paga ok, l’Irap va giù, pronti i soldi sulle scuole”.

Il governo dunque suona la tromba e torna alla carica con la circolare per l’applicazione degli ormai famosi 80 euro in busta paga. Il bonus sarà pagato con lo stipendio che arriva a fine maggio, ma c’è una piccola proroga laddove “per ragioni esclusivamente tecniche legate alle procedure di pagamento delle retribuzioni, i sostituti riconosceranno il credito a partire dalle retribuzioni erogate nel successivo mese di giugno”. In più, sarà riconosciuto per lavoratori “dipendenti e assimilati, senza dover fare alcuna domanda”.

Il bonus sarà erogato a chi risulterà capiente da detrazioni da lavoro dipendente da 8 mila a 26 mila euro di reddito complessivo annuo, che però “va assunto al netto del reddito dell’unità immobiliare adibita ad abitazione principale e delle relative pertinenze”.

La soluzione per chi ha perso il lavoro è arrivata grazie alla creazione di quella per chi non ha un sostituto d’imposta. L’esempio portante sono appunto badanti e colf, assunte da famiglie che non sono sostituti d’imposta. Il bonus potrà essere chiesto nella dichiarazioni dei redditi 2015, decidendo se chiederne il rimborso o usarlo come compensazione delle imposte da pagare.

In tutto ciò, ci sarebbe un grosso risvolto nella lotta all’evasione: il bonus potrebbe infatti spingere colf e badanti a emergere dal nero e a dichiararsi al fisco.“L’importo del credito”, si legge nella circolare “è di 640 euro per i possessori di reddito complessivo non superiore a 24.000 euro; in caso di superamento del predetto limite di 24.000 euro, il credito decresce fino ad azzerarsi al raggiungimento di un livello di reddito complessivo pari a 26.000 euro”.

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