Berlusconi a tutto campo in tv: “Grillo assomiglia a Hitler e Stalin”

di Redazione

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Berlusconi a tutto campo in tv: “Grillo assomiglia a Hitler e Stalin”

| martedì 29 Aprile 2014 - 10:27

L’esecutivo Renzi, i traditori ex-Pdl, Beppe Grillo e il Movimento Cinque Stelle, sentenza Mediaset. Non tralascia nulla, Silvio Berlusconi, intervenuto a Mattino 5. “Il governo Renzi non è stato eletto dagli italiani, Renzi non è nemmeno stato candidato e dalla stanza del Pd è andato a palazzo Chigi e si regge sullo 0,37 di differenza tra Pd e Forza Italia, uno 0,37 non vero perché la sinistra è artista nei brogli. È tenuto in piedi al Senato da nostri senatori eletti sotto il simbolo del Pdl e che hanno tradito gli elettori passando ad essere stampella della sinistra”.

Il leader di Forza Italia non vive più quell’ “idillio” che fino a poco tempo fa sembrava impossibile da scalfire con Renzi e il suo governo: “Il desiderio della sinistra è di arrivare al 2018, perché i parlamentari sono preoccupati di non lasciare la sedia su cui siedono. Io invece penso che purtroppo le cose per la nostra economia non andranno bene e tra un anno, un anno e mezzo si andrà a votare”.

Berlusconi ha poi agitato lo spauracchio Grillo e ha definito “setta” il Movimento Cinque Stelle. “Gli italiani devono imparare ad avere molta paura di Grillo. Ricorda certi personaggi della storia come Robespierre che voleva imporre uno stato della virtù ed è finito nel terrore. Ma anche Marx e Stalin, con il comunismo che è il regime più sanguinario e Grillo è esattamente il prototipo di questi signori, Hitler compreso. Già ha dichiarato che se suo il primo partito a Europee vuole il governo in mano e non posiamo ignorare che persone così quando vanno al potere distrugge gli avversari anche fisicamente e impongono regime dittatoriale”.

Berlusconi è poi tornato sulla sentenza Mediaset “utilizzata per cacciarmi dal Senato e rendermi incandidabile. Si tratta di un vero e proprio colpo di Stato perché ai moderati è stato tolto il loro leader”.

Infine ha commentato la sua assegnazione ai servizi sociali definendola un provvedimento “ridicolo, non solo per me ma anche per il Paese visto tutto quello che ho fatto e gli anni in cui sono stato al governo nel Paese, più di De Gasperi, e che è stato alla presidenza di vertici internazionali e dell’Europa”.

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