Confalonieri: “Bisogna colpire Facebook e Google | la Web tax era una scelta giusta”

di Redazione

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Confalonieri: “Bisogna colpire Facebook e Google | la Web tax era una scelta giusta”

| martedì 29 Aprile 2014 - 13:19

Fedele Confalonieri all’attacco del web. Per il presidente di Mediaset “il neocolonialismo” di Google, Facebook e Amazon è un problema per il sistema economico italiano. Le aziende del web, secondo quanto afferma Confalonieri, “generano ricavi e utili in Italia, ma non pagano le tasse qui – e aggiunge ancora – non rispettano le leggi che tutelano la proprietà intellettuale”.

Durante il suo intervento all’assemblea della società, a Cologno monzese, Confalonieri ha commentato i dati del bilancio aziendale per il 2013. La chiusura dell’anno ha visto un utile per 8,9 milioni di euro, nonostante il ritorno dei bonus per Confalonieri e per il vicepresidente Pier Silvio Berlusconi, dopo una perdita pari a 287 milioni di euro nel 2012. Ma secondo Confalonieri l’utile “è fragile proprio come è fragile la ripresa italiana”. Sulla ripresa e le possibilità di rilancio il presidente di Mediaset spiega che “quella strutturale che parte dai consumi delle famiglie, non c’è”.

“Sicuramente – osserva Confalonieri –  tutti vogliamo la ripresa e andiamo a cercarne i segni un po’ ovunque. Penso alla preparazione dell’Expo e al recente salone del mobile di Milano. Il clima è importante e noi del clima, grazie ai nostri clienti pubblicitari, abbiamo indicatori sensibili, e facciamo il nostro meglio, come editori, per enfatizzare i segnali positivi dell’economia”. Anche se prosegue l’invito alla prudenza, il motivo sembreerebbe risiedere nel fatto che “la pubblicità non ha ancora smesso di decrescere”.

Confalonieri parla poi delle prospettive per il futuro per il gruppo. “Abbiamo certamente davanti molta strada – afferma – per tornare a qualcosa di simile ai livelli fatturato e redditività tipici della nostra storia”. Secondo il presidente di Mediaset non basterà quindi “una gestione brillante dei conti per agganciare il ciclo positivo dell’economia, quanto finalmente arriverà la ripresa: ci vorranno idee, contenuti e aggressività”. Sempre a giudizio di Confalonieri il futuro vedrà la sfida aprirsi non con i network televisivi classici, ma la sfida sarà contro: “le aziende, i colossi multimediali, gli operatori di internet che pensiamo non rispettino le leggi di tutela della proprietà intellettuale che invece a noi televisivi vengono, giustamente, applicate con rigore”.

“Google, Facebook e Amazon generano ricavi e utili in Italia ma non pagano qui le tasse – prosegue Confalonieri – una ricca miniera da sfruttare aziende ‘fantasma’ con occupazione prossima a zero”. Per il presidente di Mediaset queste aziende riescono a rastrellare centinaia di milioni di pubblicità, senza che “le autorità di regolazione possano avere l’esatta dimensione del fenomeno”. E poi arriva il sostegno alla web tax: “Era giusto:  colpire forme moderne ma non per questo meno odiose di evasione“.

Sui conti della società il suo presidente ha evidenziato come il gruppo sia stato in grado di concludere “con un anno di anticipo una manovra da 600 milioni di euro”. “Il vertice aziendale, e qui faccio un nome e un cognome, Pier Silvio Berlusconi, ha capito che bisognava agire in anticipo e con la massima durezza”, secondo il suo presidente “Mediaset è un’azienda sana e vitale, colpita sì dalla crisi generale, ma in grado di dare subito segnali di positività una volta alleggerita sul piano di costi”.

 

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