Vecchie, fredde, cadenti e non a norma | Il Censis racconta le scuole italiane

di Redazione

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Vecchie, fredde, cadenti e non a norma | Il Censis racconta le scuole italiane

| sabato 31 Maggio 2014 - 14:32

Le scuole italiane sono caratterizzate da un’insufficiente manutenzione ma anche da seri problemi strutturali: ad esempio in 24 mila non funziona nessun impianto (elettrico, idraulico e termico) o, nel migliore dei casi, sono insufficienti o non a norma.

Lo rende noto una ricerca del Censis, secondo cui 9 mila edifici sono privi di intonaco e altri 7.200 necessiterebbero di nuovi tetti e coperture. Inoltre, il 30% delle scuole è stato costruito tra il 1945 e il 1960.

“I dati diffusi oggi dal Censis non ci colgono impreparati. Il governo conosce bene la situazione dell’edilizia scolastica. Proprio per questo abbiamo in programma già oltre 8.200 interventi da far partire nel 2014. Altri undicimila partiranno all’inizio del 2015. Con le opere previste solo quest’anno interesseremo circa un quarto delle scuole e quindi due milioni di studenti. C’è un forte cambio di passo rispetto al passato”. Così il sottosegretario all’Istruzione con delega all’edilizia scolastica, Roberto Reggi, ha commentato i dati Censis.

“L’ultimo rapporto Censis sullo stato disastroso degli edifici scolastici riconferma l’allarme per la sicurezza e la salute del personale e degli studenti. Occorre passare rapidamente dagli annunci a interventi concreti per avviare progetti di costruzione di nuovi edifici, rimozione dell’amianto, messa in sicurezza e manutenzione straordinaria degli edifici scolastici”. Lo afferma in una nota il segretario geerale della Flc-Cgil Mimmo Pantaleo. “Deve essere chiarito quali sono le effettive risorse a disposizione, con quali tempi e con quali procedure”, afferma il sindacalista.

“Non si possono attendere tempi biblici e assistere impotenti – prosegue – a ritardi nella realizzazione degli interventi. Siamo all’assurdo che dei 500 milioni di euro attivati con le delibere Cipi del 2004 e del 2006 nel primo semestre 2013 ne erano stati utilizzati solo 143. L’istruttoria dei progetti ha tempi troppo lunghi e non vengono mai chiarite le responsabilità”. La cabina di regia per coordinare e monitorare gli interventi, afferma ancora Pantaleo, “deve essere messa nelle condizioni di operare facendo interagire le diverse responsabilità istituzionali e le autonomie scolastiche. Chiediamo – conclude – che vengano informati famiglie, personale della scuola e studenti sullo stato dei singoli edifici e rischi potenziali per la salute e la sicurezza”.

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