Rai, sarà revocato lo sciopero dell’11 giugno | Toni più morbidi sul taglio da 150 milioni

di Redazione

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Rai, sarà revocato lo sciopero dell’11 giugno | Toni più morbidi sul taglio da 150 milioni

| martedì 03 Giugno 2014 - 18:40

Ormai è scontato anche se non ancora ufficiale: lo sciopero dei dipendenti Rai previsto per l’11 giugno sarà revocato. Si cerca di ammorbidire i toni che negli ultimi giorni sono stati a tratti esasperati e si punterà a un nuovo tavolo tra le parti per affrontare la questione dei tagli annunciati dal Governo senza la minaccia dello sciopero che nei giorni scorsi aveva provocato reazioni piuttosto dure, a cominciare da quella del presidente del Consiglio Matteo Renzi.

Lo sciopero, che avrebbe comportato una drastica riduzione delle trasmissioni di informazione a cominciare dai Tg, era stato indetto per protestare contro i tagli decisi dal decreto Irpef e non era stata sufficiente la mediazione cercata dal governo, con un emendamento approvato da Camera e Senato, che teneva la Rai fuori dai tagli alle società partecipate dello Stato, pur confermando un taglio da 150 milioni. Adesso fonti di palazzo dicono che si è quasi giunti alla decisione di avviare un tavolo di confronto.

Il direttore generale Rai Luigi Gubitosi infatti avrebbe trovato le soluzioni tecniche per ammortizzare il taglio da 150 milioni, stringendo il cordone della borsa interna senza però avviare la cessione delle quote di RaiWay, o quanto meno tenendola come misura estrema per far quadrare i conti della Radiotelevisione italiana. Sembra però che sulla vendita di RaiWay ci siano forti interessi da parte di gruppi industriali.

Nonostante le frasi dure di Susanna Camusso, i sindacati con questa soluzione potrebbero fare un passo indietro e non dare vita allo sciopero dell’11 giugno, che era comunque stato dichiarato illegittimo dall’Autorità di garanzia per gli scioperi nei servizi pubblici essenziali. ““Noi insistiamo, uno sciopero si fa o meno se cambiano le condizioni. Al momento non credo che queste condizioni previste nel decreto siano cambiate”, aveva tuonato il segretario della Cgil ma i toni si vanno smorzando ora dopo ora e si riaprirà il dialogo.

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