L’allarme di Confartigianato sulle tasse in Italia | “25 miliardi in più rispetto alla media Ue”

di Stefania Brusca

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L’allarme di Confartigianato sulle tasse in Italia | “25 miliardi in più rispetto alla media Ue”

| martedì 10 Giugno 2014 - 13:29

“Gli italiani pagano 25 miliardi di tasse in più rispetto alla media dell’Eurozona. Non ne possiamo più di pagare le tasse più alte d’Europa”. È l’allarme lanciato dal presidente di Confartigianato, Giorgio Merletti, intervenuto all’assemblea della confederazione che si tiene ogni anno.

Le imposte pro capite ammontano a 420 euro in più secondo quanto emerge dai calcoli dell’Ufficio Studi Confartigianato. Secondo quanto riporta lo studio “Il gap Italia-Europa è l’effetto dell’aumento della pressione fiscale che nel 2014 raggiunge il 43,9% del Pil, ben 1,7 punti in più rispetto al 42,2% della media Ue”. “Considerato il mancato gettito dell’economia sommersa – prosegue Confartigianato – la pressione fiscale effettiva sale al 52,9% del Pil”.

Merletti ritiene quindi indispensabile la riduzione della pressione fiscale. “Occorre finalmente il coraggio di ridurre la pressione fiscale che grava su imprese e famiglie, attraverso una rigorosa riqualificazione della spesa improduttiva”.

In particolare, oltre al fisco, le piccole e medie imprese italiane “pagano l’energia elettrica il 31% in più rispetto alla media europea. Si tratta di 4 miliardi di euro di maggiori costi”. “Confidiamo che stavolta il piano taglia-bollette, annunciato dal Governo per la riduzione del 10% dei costi per le Pmi, ci porti finalmente una buona notizia. Se, come sembra, i parametri scelti saranno abbassati in maniera significativa, avremo un’ottima ragione per essere soddisfatti di una inversione di tendenza da noi richiesta da tempo”.

Per il presidente di Confartigianato è anche necessario a suo parere, tornare ad un’unica imposta sulla proprietà immobiliare. La tassazione sulla casa “si è trasformata nel groviglio Imu-Tasi-Tari sotto l’egida della fantomatica Iuc che ha reso ingestibili i tributi locali”. Questo fa si che il cittadino sia obbligato a “districarsi in un labirinto di Minosse di aliquote, detrazioni, esenzioni”.

Per questo il presidente di Confartigianato invoca l’accorpamento della Tasi nell’Imu “e si ammetta apertamente che la prima casa è, in effetti, tassata. Si metta mano urgentemente alla tassazione degli immobili produttivi che non possono essere considerati alla stregua delle seconde case”.

In ultimo Confartigianato registra inoltre che per la burocrazia nell’ultimo anno le Pmi hanno speso in balzelli 30,9 miliardi pari a 2 punti di Pil: 7.005 euro a testa. Nel 2008-2014 sono state approvate 629 norme, di cui 389 aumentano i costi per passaggi burocratici: “quasi due norme fiscali su tre”.

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