Il duro attacco del Papa contro i corrotti| “Non vengono a sentire la parola di Dio”

di Redazione

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Il duro attacco del Papa contro i corrotti| “Non vengono a sentire la parola di Dio”

| mercoledì 11 Giugno 2014 - 10:52

“Il timore di Dio è anche un allarme di fronte alla pertinacia del peccato: nessuno porta con sé dall’altra parte soldi, potere, vanità e orgoglio. Penso alle persone che hanno responsabilità sugli altri e si lasciano corrompere; penso a coloro che vivono della tratta delle persone e del lavoro schiavo, penso ai fabbricanti di armi che sono mercanti di morte. Ce ne sono qui? No. Nessuno, nessuno di questi è qui, non vengono a sentire la parola di Dio”.

Sono le parole di Papa francesco all’Udienza Generale sul settimo dono dello Spirito Santo, che è appunto il timore di Dio. “Un giorno – ha ricordato Francesco – tutto finisce e nessuno può portarsi dall’altra parte il frutto della sua corruzione”.

“Che il timore di Dio – ha pregato Francesco ad alta voce – faccia loro comprendere che un giorno tutto finisce e che dovranno rendere conto a Dio. Quando una persona vive nel male, quando bestemmia contro Dio, quando sfrutta gli altri, quando li tiranneggia, quando vive soltanto per i soldi, la vanità, il potere, l’orgoglio, allora – ha spiegato il Papa – il santo timore di Dio ci mette in allerta: attenzione! Così non sarai felice”.

Bergoglio ha anche ricordato “come il timore di Dio venga invece ad assumere in noi la forma della docilità, della riconoscenza e della lode, ricolmando il nostro cuore di speranza”. Tante volte, infatti, “non riusciamo a cogliere il disegno di Dio, e ci accorgiamo che non siamo capaci di assicurarci da noi stessi la felicità e la vita eterna”. Ed è però “proprio nell’esperienza dei nostri limiti e della nostra povertà, che lo Spirito ci conforta e ci fa percepire come l’unica cosa importante sia lasciarci condurre da Gesù fra le braccia del Padre”.

“Ecco perché – ha rilevato Papa Francesco – abbiamo tanto bisogno di questo dono dello Spirito Santo. Il timore di Dio ci fa prendere coscienza che tutto viene dalla grazia e che la nostra vera forza sta unicamente nel seguire il Signore Gesù e nel lasciare che il Padre possa riversare su di noi la sua bontà e la sua misericordia”.

Papa Francesco ha rivolto anche un accorato appello per i 10 milioni di bimbi “costretti a lavorare in condizioni degradanti,esposti a forme di schiavitù e sfruttamento, abusi, maltrattamenti e discriminazioni”. Il Pontefice, parlando all’udienza generale, ha chiesto che “la comunità internazionale possa estendere la protezione sociale dei minori per debellare questa piaga”.

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