Brasile 2014, la benedizione di Papa Francesco | “Auguro a tutti uno splendido mondiale” /VIDEO

di Redazione

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Brasile 2014, la benedizione di Papa Francesco | “Auguro a tutti uno splendido mondiale” /VIDEO

| giovedì 12 Giugno 2014 - 11:22

“Auguro a tutti uno splendido Mondiale di Calcio, giocato con spirito di vera fraternità”. È il tweet lanciato questa mattina da Papa Francesco nella giornata inaugurale in Brasile dei Mondiali di Calcio. Papa Francesco ha anche inviato un videomessaggio trasmesso dalla Tv brasiliana “Rete Globo”. “Possa questa Coppa del Mondo – augura il Pontefice – svolgersi con tutta la serenità e la tranquillità, sempre nel reciproco rispetto, nella solidarietà e nella fraternità tra uomini e donne che si riconoscono membri di un’unica famiglia”.

Secondo quanto riferisce Radio Vaticana (che riporta una sintesi del video-messaggio), il Papa , si augura che “oltre ad una festa di sport, questa Coppa del mondo di calcio possa trasformarsi in una festa di solidarietà tra i popoli”. “Lo sport infatti è uno strumento – dice il Papa – per comunicare i valori che promuovono il bene della persona umana e aiutano a costruire una società più pacifica e fraterna. Pensiamo alla lealtà, alla perseveranza, all’amicizia, alla condivisione e alla solidarietà”.

“Nella vita è necessario lottare, ‘allenarsi’, impegnarsi per ottenere risultati importanti. Lo spirito sportivo ci rimanda in tal modo, un’immagine dei sacrifici necessari per crescere nelle virtù che costruiscono il carattere di una persona. Se per migliorare una persona è necessario un ‘allenamento’ intenso e continuo – afferma il Papa – ancora più impegno dovrà essere investito per arrivare all’incontro e alla pace tra individui e tra popoli ‘migliorati’!”. “Il calcio – continua Francesco –  può e deve essere una scuola per la formazione di una cultura dell’incontro, che porti armonia e pace tra i popoli”. “Per vincere – dice il Pontefice – bisogna superare l’individualismo, l’egoismo, tutte le forme di razzismo, d’intolleranza e di strumentalizzazione della persona umana. Quindi, essere ‘individualisti’ nel calcio rappresenta un ostacolo al successo della squadra; ma se siamo ‘individualisti’ nella vita, ignorando le persone che ci circondano, ne riceve un pregiudizio l’intera società”.

Infine il Papa ha posto l’accento sul fatto che “il segreto della vittoria sul campo, ma anche nella vita, risiede nel saper rispettare il mio compagno di squadra, come pure il mio avversario. Nessuno vince da solo, né in campo, né nella vita! Che nessuno si isoli e si senta escluso! E, se è vero che al termine di questi Mondiali, solamente una squadra nazionale potrà alzare la coppa come vincitore, imparando le lezioni che lo sport c’insegna, tutti saremo vincitori, rafforzando i legami che ci uniscono”.

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