Peschereccio con 30 migranti morti per asfissia | A bordo un caso sospetto di malattia infettiva /VD

di Redazione

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Peschereccio con 30 migranti morti per asfissia | A bordo un caso sospetto di malattia infettiva /VD

| lunedì 30 Giugno 2014 - 02:24

Nuova tragedia nel Canale di Sicilia. È approdata nel porto di Pozzallo la nave Chimera della Marina Militare con 353 migranti che erano a bordo del peschereccio –  con a bordo circa 600 persone –  sul quale sono stati trovati una trentina di cadaveri. L’arrivo degli altri profughi che si trovano ancora sulla nave Grecale, e del barcone con le vittime, è previsto per domani a mezzogiorno.

Proprio la posizione in cui si trovano i corpi ha impedito il loro immediato recupero. Sono da attribuire “a probabile asfissia e annegamento” le cause della morte dei circa 30 migranti i cui cadaveri sono stati trovati nel barcone. È quanto fa sapere la stessa forza armata, sottolineando che i corpi erano stivati nella zona prodiera dell’imbarcazione e che ne è stato sconsigliato il prelievo, fino all’arrivo in porto, a causa degli spazi angusti.

 Le navi della Marina Militare inserite nel dispositivo aeronavale interforze Mare Nostrum sono state impegnate per tutto il fine settimana prestando soccorso ad oltre 5000 migranti.

Durante le operazioni di soccorso effettuate ieri dal pattugliatore Orione della Marina Militare, intervenuto per prestare assistenza ad un barcone, nel corso dei previsti controlli sanitari a cura del personale sanitario di bordo e personale USMAF (Uffici di Sanità Marittima, Aerea e di Frontiera del Ministero della Salute), rende noto il ministero della Salute, ”è stato identificato un caso sospetto di malattia infettiva di interesse per il Regolamento sanitario Internazionale dell’OMS. Il paziente è stato isolato a bordo e sono state attivate le procedure necessarie di routine previste per giungere alla diagnosi del caso. Si specifica che la nave è tuttora in navigazione”. Il Ministero della Salute e la Marina Militare, rileva il dicastero, ”proseguono nell’opera di rafforzamento del dispositivo di sorveglianza sanitaria nei confronti di potenziali rischi infettivi connessi ai flussi migratori. L’attuazione del protocollo contribuisce ad elevare ancora di più il livello di tutela dei cittadini residenti nel nostro Paese e quella dei migranti stessi”.

“Altri 30 morti su un barcone. Altri 30 morti sulla coscienza di chi difende Mare Lorum. Fermare le partenze, aiutarli a casa loro, subito! Le camicie di Renzi e Alfano sono sporche di sangue. O no?”, attacca su Facebook il segretario federale della Lega Nord, Matteo Salvini.

E la replica del presidente del Consiglio è arrivata  dopo il Cdm: “Non c’è la controprova, ma quanti morti ci sarebbero stati se non avessimo fatto le cose che facciamo?”, ha aggiunto Renzi, ammettendo comunque “il dolore per ciò che accade quotidianamente sul nostro mare”.

 

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