Gli assassini di Joele Leotta hanno tutti meno di 30 anni. Hanno massacrato con una ferocia fuori dal comune il 19 italiano nel Kent, in Inghilterra, dove Joele si era trasferito per lavorare come cameriere. Oggi sono stati condannati in tre: sono giovani e lituani. Il quarto imputato nel processo per fare giustizia sulla morte di Leotta è stato prosciolto.
I condannati sono Aleksandras Zuravliovas, 26 anni, Saulius Tamoliunas, 24 anni e Linas Zidonis, 21 anni. La corte ha confermato che i tre hanno agito “con brutalità animale”, nell’aggressione di gruppo ai danni di Joele e del suo amico, rimasto vivo, Alex Galbiati. Il trio ha provato a difendersi: uno ha raccontato di aver agito per legittima difesa, l’altro ha detto di aver cercato di fermare la violenza e il terzo non ricorda quasi nulla.
L’omicidio avvenne il 20 ottobre del 2013: Joele fu ucciso da oltre cento calci e pugni mentre, impotente, era in balia dei giovani lituani. Quando i giudici hanno dichiarato colpevoli i tre, i genitori di Joele erano presenti in aula. Hanno deciso di non lasciare dichiarazioni ma in una nota inviata alla polizia del Kent hanno scritto: “Perché è accaduto questo? Joele non meritava che gli accadesse qualcosa di così terribile”.
Il giudice Philip Startman durante la lettura del verdetto ha spiegato: “I due giovani italiani non hanno fatto assolutamente nulla per provocare questo orribile e insensato atto di violenza, gli imputati si sono comportati come un branco di animali”. Domani ci sarà la sentenza.