La crisi peggiora la salute mentale degli italiani | Salgono a 2,6 milioni i depressi

di Redazione

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La crisi peggiora la salute mentale degli italiani | Salgono a 2,6 milioni i depressi

| giovedì 10 Luglio 2014 - 13:29

La salute mentale degli italiani è peggiorata per effetto della crisi, ma quella fisica invece rimane stabile. Ad affermarlo l’indagine Istat Tutela della salute e accesso alle cure che è stata presentata a Roma, giovedì 10 luglio. “La depressione è il problema mentale più diffuso e riguarda 2,6 milioni di persone con prevalenze doppie tra le donne in tutte le età” spiega l’Istat che sottolinea come l’indice che definisce la salute mentale, nel 2013, è sceso di 1,6 punti rispetto al 2005. A subire più degli altri questo andamento sopratutto i giovani fino ai 34 anni, principalmente maschi e gli adulti tra i 45 e i 54 anni.

La salute fisica percepita invece mostra un dato sostanzialmente stabile. Sono il 7,3 per cento delle persone con più di 14 anni che dichiarano di stare male o molto male, in diminuzuione di 0,1 punti percentuali rispetto al 2005. Sottolinea il rapporto come “Rimangono invariate le disuguaglianze sociali nella salute, nei comportamenti non salutari, nelle limitazioni all’accesso ai servizi sanitari. Permane lo svantaggio del Mezzogiorno rispetto a tutte. Le dimensioni considerate”.

Nel Belpaese il ricorso alle terapie non convenzionali è crollato, se nel 2000 erano usate dal 15,8 per cento della popolazione nel 2013 è dell’8,2 per cento. Secondo i dati Istat che emergono da un’analisi di 120mila persone e coordinato dalla Regione Piemonte, è in calo anche l’uso dei rimedi omeopatici che scende dal 7 al 4,1 per cento.

Dal punto di vista delle cure ‘convenzionali’ invece il rapporto segnala un aumento delle persone che ricorrono a visite specialistiche, 11,9% nel 2005 e 14,8% nel 2013, che non riguarda però quelle odontoiatriche, crollate del 30%. ”Il livello di soddisfazione per i servizi sanitari pubblici – si legge – è elevato in chi ne ha fruito, con un voto pari a circa 8 su una scala da 1 a 10”.

Del 2013, spiega il rapporto, circa una persona su due ha indicato di avere una malattia, con le più frequenti che sono l’ipertensione arteriosa (17,1%), l’artrosi (16,2%), allergie (13,7%), cefalea/emicrania (10,8). Rispetto al 2005 aumentano tumori maligni (+60%), malattie della tiroide (+52%), Alzheimer e demenze senili (+50%), mentre diminuiscono bronchiti (-24%) e artrosi ( -18%).

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