Rapita in Nigeria e costretta a prostituirsi in Italia | Arrestata la coppia che la sfruttava

di Redazione

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Rapita in Nigeria e costretta a prostituirsi in Italia | Arrestata la coppia che la sfruttava

| sabato 12 Luglio 2014 - 16:05

Una ragazza di 17 anni Nigeriana dopo essere stata rapita e obbligata ad arrivare in Sicilia su un barcone è stata costretta a prostituirsi da due suoi connazionali. La storia della ragazza è venuta fuori il 15 giugno, giorno in cui è arrivata a Palermo, dove confidandosi con gli operatori dell’Organizzazione internazionale delle migrazione ha raccontato la sua storia.

La Sezione Criminalità Straniera e Prostituzione, della squadra mobile di Palermo, ha eseguito così l’ordinanza di custodia cautelare, emessa dal gip Giovanni Francolini, a carico di Osazuwa Roland, 26enne nigeriano, e Sammy Happynes, 21enne negeriana. L’accusa a cui dovranno rispondere è molto grave: infatti il reato è quello di tratta di persone aggravata in concorso.

La storia di Maria, nome di fantasia, è tristemente simile a quella di molte altre ragazze provenienti dai Paesi dell’Africa e costrette a vendere il loro corpo sule strade italiane. In Nigeria alcune persone le avevano offerto di trasferirsi in Italia per lavorare come collaboratrice domestica. Chiaramente era stata ingannata e costretta a prostituirsi in una casa di appuntamenti Qui la ragazza ha anche avuto una figlia che le è stata tolta per continuare a sfruttare il suo corpo.

Ma ad un certo punto della sua triste vicenda la giovane diciassettenne ha incontrato una coppia di giovani nigeriani che le avevano promesso di portarla in Italia, ma per prostituirsi in modo tale da potere ripagare il suo debito di oltre venti mila euro.

Dopo avere parlato con il personale della Oim a Palermo la ragazza ha capito che il suo futuro sarebbe stato ancora una volta quello dello sfruttamento in mezzo alla strada. A coordinare le indagini il sostituto procuratore Claudio Camilleri, uno dei membri del nuovo pool contro i reati inerenti all’immigrazione.

A Palermo la ragazza, dopo aver parlato con il personale della Oim, ha compreso che ciò che le era stato promesso non era verità e che l’avevano raggirata, e così ha denunciato i due connazionali. Questo è uno dei primi casi in cui le nuove norme e precisazioni agli articoli 600 e 601 del codice penale vengono applicate dal mese di febbraio, quando sono entrate in vigore

 

 

 

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