Telecomunicazioni, “a rischio la privacy” | Il Garante: “Livelli di sicurezza inadeguati”

di Redazione

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Telecomunicazioni, “a rischio la privacy” | Il Garante: “Livelli di sicurezza inadeguati”

| giovedì 17 Luglio 2014 - 09:33

La sicurezza delle telecomunicazioni italiane sarebbe a rischio. Il buco nel sistema di controllo, sarebbe notevole, tanto da mettere su piazza telefonate, sms, email e chat degli italiani, è contenuta in una relazione riservata del Dipartimento attività ispettive dell’Autorità garante per la Privacy, inviata al presidente del Consiglio dei ministri, al ministro per lo Sviluppo economico, a quello dell’Interno e al sottosegretario con delega all’Intelligence Marco Minniti.  Un rapporto dettagliato, stilato dagli ingegneri informatici del Garante dopo lo scandalo del Datagate del 2013. Lo riporta il quotidiano La Repubblica.

Alla base del problema rilevato dagli ispettori del Garante, riporta ancora il quotdiano,  gli Internet eXchange Point (IXP),  infrastrutture indispensabili per il funzionamento di Internet. Nel mirino soprattutto i sistemi di sicurezza, che dovrebbero proteggere i dati che affluiscono attraverso essi. Si tratta di luoghi fisici in cui convergono tutti i cavi che trasportano i dati degli utenti dei vari Internet Service Provider (Telecom, Fastweb, H3G, solo per citarne alcuni). Qui, i dati vengono letti, elaborati e poi smistati nella Rete. Nel nostro Paese ne esistono nove, ma tre sono quelli principali: a Milano (il “Mix”), Torino (il “Top-IX) e Roma (il “NaMex”).

“Tali apparati – denunciano tra le altre cose gli ispettori del Garante – dispongono di funzionalità tecniche che possono consentire di replicare, in tempo reale, il traffico in transito dirottando il flusso replicato verso un’altra porta (port mirroring)”.

Secondo quanto riporta il quotidiano, nella relazione ci sarebbe scritto che sono state rilevate  “una serie di gravi criticità sulle misure di sicurezza logiche e fisiche concretamente adottate da queste società/consorzi nella gestione dei loro sistemi”. “La cosa merita la massima attenzione – continuano gli ispettori – in quanto si tratta di strutture nevralgiche nel sistema di comunicazioni elettroniche del Paese poiché attraverso questi nodi di interscambio passano enormi flussi di traffico relativo alle comunicazioni degli abbonati e utenti (anche pubbliche amministrazioni e imprese) dei principali operatori nazionali”.

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