Legge elettorale, i 5 Stelle avvertono: | “Ci dispiace, per il Pd non c’è più tempo”

di Alessia Bellomo

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Legge elettorale, i 5 Stelle avvertono: | “Ci dispiace, per il Pd non c’è più tempo”

| venerdì 18 Luglio 2014 - 18:54

“Ci dispiace per il Pd ma non c’è più tempo”, la delegazione del Movimento 5 Stelle, all’indomani dell’incontro con Matteo Renzi, scrive parole dure sul blog di Beppe Grillo.  “Ieri al tavolo si è ipotizzato un altro appuntamento. Ma al momento si preferisce la ratifica degli attuali punti fin qui negoziati da parte dei nostri iscritti”, poi i pentastellati avvertono: “Saremo pronti a votare la legge elettorale, inclusiva delle preferenze, direttamente in Aula”.

L’accusa è chiara: “Il succo è che su quasi tutto si è perso bradipescamente altro tempo. Trattativa completa quindi che dovrebbe essere rinviata a una data ipotetica e condizionata alle mille vicissitudini parlamentari. Renzi parla di 15 giorni ma potrebbe slittare addirittura a settembre. Il M5S era pronto a chiudere ieri”.

I 5 Stelle poi puntano ancora una volta sul tema delle preferenze: “Per noi è fondamentale. Resta comunque la grande soddisfazione per l’apertura e il parere positivo ottenuti sull’introduzione delle preferenze nella legge elettorale che a questo punto diamo per confermati e che voteremo dopo la ratifica della proposta di legge elettorale concordata ad oggi degli iscritti on line”.

Le reazioni non tardano ad arrivare: il componente della delegazione Dem, Alessandra Moretti, ha twittato: “Peccato: il M5S ha perso l’occasione di proseguire il confronto sulle riforme. La linea di Luigi Di Maio non è prevalsa”.

Più duro il vicesegretario del Pd Lorenzo Guerini: “Abbiamo aspettato per sei mesi il Movimento 5 Stelle, finalmente sono arrivati. Bene il confronto, le regole si scrivono insieme. Se però l’obiettivo è rallentare le riforme il Pd andrà avanti per la sua strada”.

Dall’altro lato infine, Di Mairo si è affrettato a chiarire: “Chiusura? Non mi sembra. Abbiamo dato una accelerata al dibattito perché l’ennesimo tavolo sulle riforme sarebbe stato stucchevole. Ma, finiti i tavoli, non significa che è finito anche il confronto: ci aspettiamo che le preferenze siano nella legge elettorale in Aula. Il Pd dia una risposta”.

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