Tumori, i medici sfidano i mass media | “Non chiamatelo male incurabile”

di Redazione

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Tumori, i medici sfidano i mass media | “Non chiamatelo male incurabile”

| giovedì 24 Luglio 2014 - 14:42

Male incurabile. Questa è l’espressione che la Fondazione Insieme contro il cancro ha chiesto di non usare più ai mass media italiani per indicare il tumore ed evitare sensazionalismi e allarmismi. La fondazione che ha prodotto il libro “Il male (in)curabile. I progressi nella lotta contro il cancro e il nuovo ruolo della comunicazione” lo ha presentato giovedì mattina al ministero della Salute. All’interno del libro sono state raccolte le interviste a quindici direttore di testate giornalistiche nazionali: Giulio Anselmi (Ansa), Bianca Berlinguer (Tg3), Mario Calabresi (La Stampa), Virman Cusenza (Il Messaggero), Ferruccio de Bortoli (Corriere della Sera), Roberto Iadicicco (Agi), Bruno Manfellotto (l’Espresso), Giuseppe Marra (Adn Kronos), Ezio Mauro (la Repubblica), Mauro Mazza (Rai Sport), Clemente Mimun (Tg5), Andrea Monti (La Gazzetta dello Sport), Roberto Napoletano (Il Sole 24 Ore), Luciano Onder (Tg2) e Alessandro Sallusti (Il Giornale).

“Abbiamo dato la parola ai direttori e abbiamo chiesto loro di assumere un impegno preciso: cancellare l’espressione ‘male incurabile’ dalle testate di cui sono responsabili. Perché sappiamo che un’informazione corretta può rappresentare la prima medicina”, spiega il presidente della Fondazione che ricorda inoltre che “Il merito della crescita dei tassi di guarigione, soprattutto per alcuni tipi di tumore è da ricondurre a terapie sempre più efficaci e alla diagnosi in fase precoce. Senza dimenticare le campagne di prevenzione: il 40 per cento dei tumori può infatti essere prevenuto seguendo uno stile di vita corretto”.

“Numeri, statistiche, cifre, tabelle, che diventano – sottolinea  Elisabetta Iannelli, segretario della Fondazione e vice presidente dell’Associazione italiana malati di cancro – vita vissuta nelle storie dei pazienti che ce l’hanno fatta”.

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