Disoccupazione, è crisi nel Sistema sanitario | Persi in un anno oltre ottomila posti di lavoro

di Redazione

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Disoccupazione, è crisi nel Sistema sanitario | Persi in un anno oltre ottomila posti di lavoro

| domenica 27 Luglio 2014 - 14:52

Tra il 2010 e il 2011 il personale totale (tra medici, infermieri, tecnici e amministrativi) dipendente nel Servizio sanitario nazionale è sceso di 8.253 unità.

Nel 2011 il personale totale che opera nelle strutture pubbliche del Ssn è risultato essere di 715.992 unità, in calo di 8.253 unità (-1,2%) rispetto al 2010 dove i lavoratori dipendenti (tra medici, infermieri, tecnici e amministrativi) erano 724.245. Un calo generalizzato che ha investito tutte le aree della dipendenza pubblica.

Il numero emerge dal confronto dell’ultimo rapporto sul ‘Personale del sistema sanitario italiano 2011’, (pubblicato dal ministero della Salute a cura dalla Direzione generale del Sistema informativo e statistico sanitario, Direzione generale delle Professioni sanitarie e delle risorse umane del Ssn) con l’analogo report dell’anno precedente. Nel documento, oltre all’analisi del personale delle strutture pubbliche che opera nelle Asl, nelle aziende Ospedaliere ed Universitarie, negli Irccs nelle Ares ed Estav (nel 2011 a 715.992 unità di cui 665.031 a tempo indeterminato, 34.125 unità con rapporto di lavoro flessibile e 16.836 personale universitario) si va oltre.

L’analisi definisce anche coloro che lavorano in convenzione (per esempio medici di famiglia, pediatri, specialisti ambulatoriali) o in strutture private. Quindi, escludendo il personale amministrativo “dalla sommatoria e dall’integrazione dei dati disponibili dalle varie fonti informative analizzate, il personale del sistema sanitario italiano per l’anno 2011 risulta costituito da: 243.855 medici, 332.857 unità di personale infermieristico, 49.555 unità di personale con funzioni riabilitative, 45.285 unità di personale tecnico sanitario e 10.894 unità di personale con funzioni di vigilanza ed ispezione.

Dal confronto dei rapporti emerge come sia cresciuta in assoluto la quota dei medici (dai 237.388 del 2010 ai 243.855 del 2011) anche se si registra un calo di quelli dipendenti dal Ssn. La maggiore quota (109.170 unità) è rappresentata proprio dai dipendenti a tempo indeterminato del Ssn cui seguono i medici di famiglia con 46.061 unità. L’età media dei camici bianchi è invece in lieve diminuzione anche se è sempre la più alta del Ssn (da 50,8 anni a 50,3 anni) e prosegue il trend rosa tra le giovani leve. In discesa invece le unità infermieristiche (età media 44,5 anni), passate dalle 334.918 del 2010 alle 332.857 del 2011, una frenata quasi tutta registrata nel comparto pubblico.

Lieve crescita per il personale della riabilitazione mentre risultano stabili i numeri dei tecnici sanitari e con funzioni ispettive. Per quanto riguarda i ‘precari’, da evidenziare anche la discesa del personale Ssn con contratti flessibili: erano 38.568 nel 2010, sono risultati 34.125 nel 2011.

“I dati confermano l’allarme rosso sulla diminuzione dei medici e degli operatori sanitari pubblici – rileva il segretario della FpCgil Medici, Massimo Cozza – dopo anni di tagli indiscriminati e blocco del turnover”. “In questo senso – specifica – accanto agli eventuali pensionamenti contenuti nel Dl Pa si dovrà contestualmente provvedere alla garanzia di una staffetta generazionale”.

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