Riforme, abolite le province dalla Costituzione | Il Governo va sotto in Aula per la seconda volta

di Redazione

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Riforme, abolite le province dalla Costituzione | Il Governo va sotto in Aula per la seconda volta

| mercoledì 06 Agosto 2014 - 15:17

Continua la maratona per le riforme al Senato. Sì all’abbassamento a 500 mila le firme necessarie per chiedere un referendum abrogativo, con un emendamento di Calderoli e Finocchiaro. “Ma se i proponenti avranno raccolto più di 800 mila firme – recita l’emendamento – scatterà un quorum più basso per l’approvazione, calcolato sulla maggioranza dei votanti alle ultime elezioni. Altrimenti servirà, come oggi, la maggioranza assoluta degli aventi diritto”.

In primis, le province spariscono dalla Costituzione: L’Assemblea ha approvato infatti con 179 sì, 41 no e 9 astenuti l’art. 28 del ddl riforme, che sopprime la menzione delle Province tra le articolazioni territoriali della Repubblica.

Via libera del Senato anche agli articoli 21-24 della riforma costituzionale che riguardano presidente della Repubblica. L’articolo 21, in particolare, modifica il sistema di elezione del capo dello Stato, escludendo dalla platea i tre delegati in rappresentanza delle Regioni e modificando il quorum di elezione. No invece all’ampliamento agli eurodeputati della platea degli elettori del capo dello Stato

In mattinata il Senato ha approvato anche l’articolo 25 sulla fiducia della Camera al Governo. L’articolo riscrive l’articolo 94 della Costituzione: “Il governo deve avere la fiducia della Camera dei deputati”. Il nuovo Senato non avrà dunque il potere di dare e togliere la fiducia al governo.

Intanto alla Camera si è votato il dl competitività che è approvato con 299 voti a favore, 152 contrari e sette astenuti, adesso il decreto dovrà passare al vaglio del Senato.

La giornata si conclude con un po’ di amaro in bocca per la maggioranza: a sorpresa, passa l’emendamento firmato da Loredana De Petris sull’articolo 30 del ddl riforme, che modifica il Titolo V. L’emendamento è stato approvato don 140 sì e 135 no: introdotta così  la materia relativa alla rappresentanza in Parlamento delle minoranze linguistiche tra quelle su cui “spetta alle Regioni la potestà legislativa”. L’emendamento, su richiesta della lega, è stato votato con scrutinio segreto.

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