È stato il presidente della Bce Mario Draghi a chiamare Angela Merkel e non viceversa: lo ha detto il portavoce della cancelliera, Steffen Seibert, oggi a Berlino confermando la telefonata di cui si è diffusa la notizia domenica.

Ma se da un lato è stato chiarito chi ha telefonato, dall’altro non è stato specificato il contenuto della chiamata. I due nella loro policy non hanno la diffusione alla stampa dei colloqui riservati. Seibert ha parlato di un contatto di “ordinaria amministrazione”, quasi a voler smentire che il discorso tra i due abbia ripiegato su una presunta apertura verso una maggiore flessibilità nei bilanci letta tra le righe del discorso del presidente Bce a Jackson Hole, al cospetto degli altri banchieri centrali.

Quindi sembrerebbe che da parte della Merkel non ci sia stata nessuna richiesta di chiarimento ma che Mario Draghi abbia voluto comunque specificare alcuni punti del suo intervento, durante il quale aveva sollecitato la “flessibilità esistente nell’ambito delle regole che potrebbe essere utilizzata per affrontare meglio la debolezza della ripresa e per fare spazio ai costi delle necessarie riforme strutturali”, ipotizzando anche la possibilità da parte dei governi di mettere in pratica politiche fiscali più favorevoli.

“E l’austerity?” avrebbe chiesto la Merkel, secondo quanto riportava un giornale tedesco. Tutta una montatura a quanto sembra.