Alana, la tredicenne con tre genitori | Presto ne potrebbero nascere molti altri

di Alessia Rotolo

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Alana, la tredicenne con tre genitori | Presto ne potrebbero nascere molti altri

| martedì 02 Settembre 2014 - 13:26

Si chiama Alana la tredicenne che tecnicamente vanta tre genitori, anche se lei non ama questa definizione. Dopo dieci anni di tentativi infruttuosi di concepimento, Sharon la madre della giovane, decide nel 2000 di sottoporsi a una tecnica innovativa chiamata transfer mitocondriale nel New Jersey. A guidare lo staff presso il Saint Barnabas Medical Center era l’embriologo, nonché ideatore della tecnica, Jacques Cohen. “Molti mi dicono che ho il viso di mia madre e gli occhi di mio padre – ha dichiarato alla Bbc Alana Saarinen – e sento di avere in comune con i miei genitori anche alcuni aspetti del mio carattere. So di avere un po’ del Dna di un’altra donna, ma non la considero un terzo genitore, ho solo un po’ dei suoi mitocondri”.

La tecnica prevede di iniettare nell’ovocita dell’aspirante mamma lo sperma del coniuge, ma anche il citoplasma, e i relativi mitocondri, di una donatrice. I mitocondri sono organelli cellulari con un compito molto delicato e importante: fornire alla cellula l’energia necessaria al funzionamento di tutti i suoi apparati. Sono dotati di un proprio e specifico Dna. Il Dna mitocondriale si trasferisce al cento per cento nel nascituro, passando esclusivamente da madre in figlio.

Esistono molte patologie, anche gravi, legate proprio a questa piccola eredità di provenienza materna, che rappresenta soltanto lo 0,2 per cento del corredo genetico totale di un individuo. Nel 2001 la Food and Drug Administration statunitense rilevò elementi di incertezza e di possibile pericolo per chi si sottoponeva al transfer mitocondriale e decise di fatto di proibirlo sul territorio americano.

Presto però nel Regno Unito e negli Usa potrebbero nascere numerosi come Alana Saarinen. Infatti due team di ricerca statunitensi e uno britannico ritengono di avere sufficienti dati per dare inizio ai test clinici su una nuova tecnica, sempre basata sul trasferimento di mitocondri, che prende il nome di mitochondrial-replacement therapy (terapia sostitutiva-mitocondriale).

I ricercatori anglo-americani tentano di spingersi oltre la semplice iniezione di citoplasma prevista dalla precedente tecnica, mirando ad abbinare il Dna nucleare di un ovocita con tutti i mitocondri di un altro. Il Parlamento inglese voterà per la concessione della sperimentazione entro la fine dell’anno e da più parti viene sostenuto che la Gran Bretagna sarà il primo Stato al mondo ad approvare la procedura, ma solo per i casi di malattie mitocondriali. E nel prossimo febbraio anche la Fda esaminerà i dati delle due ricerche condotte nei laboratori americani.

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