Squadra Antimafia 6, la seconda puntata: De Silva finge di essere il nuovo medico di Rosy Abate

di Rosy Buttafuoco

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Squadra Antimafia 6, la seconda puntata: De Silva finge di essere il nuovo medico di Rosy Abate

| lunedì 15 Settembre 2014 - 21:10

Un’altra incredibile puntata ricca di emozioni e colpi di scena. Il pericolo sembra incombere sulla Duomo e sui suoi componenti, ma non solo. Sul finire della seconda puntata nel mirino di De Silva è finita anche Rosy Abate. Ecco cosa è successo.

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Squadra Antimafia 6 – Seconda puntata – 15 settembre

Tanti nuovi interrogativi sono stati lanciati nella prima puntata della nuova serie di Squadra Antimafia e la tensione non si è fatta attendere. Chi c’è dietro il ritorno di De Silva? Cos’è Crisalide? Ce la farà Sandro in carcere nella sua nuova operazione sotto copertura o si dovrà temere per il peggio?

La puntata si apre in Croazia, località sconosciuta: De Silva si addentra in una foresta mentre una donna vestita da sposa scappa fino a raggiungere una strada. Una trappola ben organizzata per impossessarsi di un carico di armi da spedire “subito a Catania”. Intanto Ettore Ragno continua il suo spargimento di sangue alla conquista del territorio.

Ma la preoccupazione di Ragno sembra essere un’altra: Don Carmine in carcere deve stare attento agli “infami”. Per caso Sandro è in pericolo? La scena infatti si sposta nei bagni del penitenziario. In un primo momento gli scagnozzi del boss prendono di mira il poliziotto infiltrato ma poi la morte arriva per un altro carcerato che viene strangolato davanti a Sandro.

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Squadra Antimafia 6 – Seconda puntata – 15 settembre

Calcaterra intanto è occupato con Crisalide: ancora deve dimostrare agli altri che De Silva è vivo. Facendo un controllo con i passaporti dei passeggeri in arrivo a Catania dall’estero scoprono la falsa identità dell’ex agente dei Servizi segreti. La squadra, parlando con un tassista, prova a braccarlo nel suo nascondiglio ma De Silva non si fa trovare impreparato e fugge.

“Qualcuno l’ha avvisato” dice Calcaterra. “Dei miei uomini mi fido, ma dobbiamo blindare l’indagine”. Il commissario inizia a indagare sulla rete wi-fi collegata a quell’appartamento.

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Nel frattempo si apre la prima udienza preliminare per il rinvio a giudizio o meno di Veronica Colombo. Le prove sono poche e labili e il giudice si riserva di decidere in un’altra udienza. Prima però impone al vice questore Lara Colombo di non avvicinarsi a sua sorella Veronica. Calcaterra ha fatto tardi e Lara non si dimentica di sottolinearglielo… Lei è preoccupata che sua sorella possa cavarsela, mentre lui sembra solo interessato a Crisalide.

Lara poi si incontra con Sandro per pensare a un piano per avvicinare Don Carmine e gli racconta le sue preoccupazioni nei confronti della sorella. E nel mentre il profilo Twitter ufficiale della serie posta una chicca, prendendosi bonariamente in giro…

Il vice questore Calcaterra va a trovare in clinica Rosy Abate. Lei non sembra riconoscere Domenico e gli chiede: “Sei un medico?”. E incalza: “Sei un amico mio?”. Lui le racconta di essere un poliziotto e lei gli chiede: “Anche io sono una poliziotta?”. Rosy poi gli fa domande su suo figlio. Gli chiede se lo conosce, se è bravo. Rosy è in uno stato catatonico, non ricorda nulla e si spaventa quando Calcaterra cerca di farle una carezza.

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Intanto De Silva si incontra con Veronica Colombo e le spiega qual è il prezzo della sua libertà: la polizia sta indagando su Crisalide e lui vuole che chi sta in alto la smetta. Per questo le consegna tre milioni di euro e le dice di andare dai Ragno per preparare un attentato bomba. “Niente bambini” è l’unica richiesta avanzata da Ettore Ragno. E il riferimento alla vicenda del sindaco e del figlio di Rosy è sempre nell’aria.

Squadra Antimafia 6 – Seconda puntata – 15 settembre

Sandro in carcere si imbatte in Don Carmine che gli spiega: “Qui comando io, qui decido chi deve respirare e chi no”. E gli chiede: “Tu vuoi morire?”. Ma il poliziotto non si lascia intimidire e gioca il suo ruolo. Al boss confida che gli servono delle armi. Sandro sembra essersi conquistato la fiducia di Don Carmine e gli fa arrivare un “pizzino”. La squadra si mette subito al lavoro e intercettano una spedizione in arrivo da Tirana.

A comprare delle armi è interessato anche Ettore Ragno e la Duomo arriva proprio mentre sono in corso le “trattative”. Immediato un conflitto a fuoco. L’antimafia sembra avere la meglio ma poi Ettore travesta da bomba umana il venditore di armi: in questo modo riesce a scappare insieme al cugino Saro. Ma quello che la squadra non sa è che solo pochi minuti prima, in quello stesso capannone, De Silva aveva concluso i suoi affari.

La morte del trafficante d’armi impensierisce la Duomo: la copertura di Sandro è in pericolo? “Mi sa che porti iella” gli dice Don Carmine in carcere. Per il momento il poliziotto è salvo, ma sarà tenuto d’occhio. Per il boss la retata della polizia è stata una “svista” di Ettore ma a preoccuparlo è più che altro la bomba, e soprattutto chi la vuole.

La squadra continua a investigare sulla famiglia Ragno e scopre un collegamento con Veronica Colombo. Dai rilievi emerge che all’interporto il trafficante d’armi aveva anche del tritolo ma la polizia non l’ha trovato. Dall’esame dei video delle telecamere della zona, Calcaterra e i suoi scoprono che anche questa volta c’è di mezzo De Silva, e Lara capisce che sua sorella è stata messa in mezzo.

Lara si reca al nascondiglio dei Ragno e gli dice che devono andare avanti con la bomba. Rachele non si fida ma Ettore non la pensa allo stesso modo.

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Calcaterra risale al proprietario del furgoncino usato per trasportare l’esplosivo. Una volta fermato viene interrogato ma lui dichiara al poliziotto di non sapere niente, di aver solo eseguito un ordine e di non sapere cosa ci fosse dentro la cassa. Gli indica però il luogo dello scambio: tutta la squadra è alla ricerca dell’auto grigia che contiene il tritolo. Nel frattempo De Silva consegna a Veronica la prova del dna, l’unica prova che avrebbe potuto incastrarla, come ricompensa del lavoro svolto.

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Lara va da sua sorella: “So tutto” le dice e la costringe a parlare. Veronica, sconvolta, le dice le poche cose che sa. Che la bomba sarà in centro, che non saranno coinvolti bambini, e che colpirà un simbolo delle istituzioni. E la avverte: “Se mi metti in mezzo io nego tutto”. Lara informa Calcaterra e la squadra all’università, alla facoltà di giurisprudenza.

Il primo ad arrivare è Domenico: subito intercetta la macchina e l’uomo che avrebbe fatto esplodere la bomba. Nella colluttazione rischia di avere la peggio quando da dietro arriva Arcieri, un ex collega di De Silva che uccide l’attentatore, che poi si scopre essere un ex pugile diventato un killer a pagamento, ingaggiato dai Ragno che non volevano esporsi in prima persona. Calcaterra cerca spiegazioni, ma Arcieri non risponde a nessuna delle sue domande e gli dice di sbrigarsi.

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Calcaterra trova uno zaino abbandonato e cerca di far allontanare tutti gli studenti dalla zona, iniziando a sparare in aria. Quando apre lo zaino scopre che mancano solo pochi secondi e riesce a mettersi in salvo sul filo del rasoio. Il suo intervento ha evitato una strage.

Nicola Ragno, dopo l’attentato fallito, pensa che sia stata colpa di Veronica Colombo e la va a trovare a casa, dicendole che nel pomeriggio aveva visto la sorella Lara uscire dalla sua abitazione. Nicola la minaccia e Veronica reagisce uccidendolo. Per uscire dai guai chiama De Silva. La Colombo, nel tentativo di cavarsela, dice che è stato lui a fare la soffiata ma De Silva non le crede. “Spera che Ettore non lo venga a sapere perché sei morta” le dice.

De Silva inscena un regolamento di conti nel magazzino di frutta e verdura di Nicola. La squadra interviene e fuori la famiglia Ragno si fa sentire. Calcaterra intanto capisce che Lara ha parlato con la sorella. “La devi arrestare” le dice e i due hanno una discussione. “Tu sei troppo occupato con Crisalide” l’accusa Lara. “Tu purtroppo no” risponde Domenico.

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Veronica intanto va a trovare Ettore porgendogli le sue condoglianze e per sviare qualsiasi sospetto. Ettore però non riesce a capire, non crede alla storia del regolamento di conti: l’altra famiglia “non conta niente”, non si comincia una guerra se non sai di vincere. Ettore poi tra le lacrime confessa: “Mi sto innamorando di te Veronica”. E l’ammonisce: “Non mi devi fottere”. E i due di baciano.

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Intanto le famiglie mafiose di Catania si chiedono cosa stia succedendo e quale sarà il prezzo che dovranno pagare per l’omicidio di Nicola. Nemmeno alla Duomo sembrano essere convinti della teoria del regolamento dei conti, ma dovranno aspettare gli esami della balistica.

Nel mentre il questore avverte la squadra che le indagini su Crisalide adesso passa di mano ai Servizi Segreti. “Era questo lo scopo della bomba, farci fuori e ci sono riusciti” tuona Calcaterra che si vede togliere il caso dalla mani. E accusa Lara: “La colpa è tua, Veronica potrebbe parlare. Ti do 48 ore, poi ci penso io”.

Intanto De Silva scopre che Arcieri e vivo e vuole eliminarlo: sa chi potrebbe sapere dove si nasconde. Travestito dal dottor Battaglia, diventa il nuovo medico di Rosy Abate. “Ciao Rosy”. Lei si gira e per un attimo, sembra riconoscerlo.

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