Ucciso con un colpo di fucile all’intestino | È morto così l’orso dell’Aquilano

di Alessia Rotolo

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Ucciso con un colpo di fucile all’intestino | È morto così l’orso dell’Aquilano

| giovedì 18 Settembre 2014 - 14:40

L’orso ritrovato morto lo scorso 12 settembre nel comune di Pettorano sul Gizio (Aq) è stato ucciso con un colpo di fucile. Queste le prime certezze arrivate dall’Istituto Zooprofilattico Sperimentale (Izslt) di Grosseto dove la carcassa è stata trasferita nella giornata di martedì. L’orso è stato trafitto da un colpo sparato con una munizione spezzata.

Uno dei pallettoni, conferma la Forestale, ha raggiunto l’intestino ed ha provocato un’infezione: la peritonite è risultata fatale. Sulla base delle risultanze dell’Izslt di Grosseto il Corpo forestale dello Stato, coordinato dalla Procura della Repubblica di Sulmona, “sta procedendo ad effettuare tutte le operazioni di ricerca delle fonti di prova per rintracciare i colpevoli dell’uccisione del plantigrado, nonchè a ricostruire gli spostamenti dell’orso nelle ore antecedenti il decesso.

>LA STORIA DI DANIZA

Si smentisce la voce circolata su alcuni organi di informazione circa l’attività, da parte del Corpo forestale dello Stato, di ricerca e cattura dei due orsi che si aggirano nella zona di Pettorano sul Gizio. Continua, inoltre, senza sosta l’attività di monitoraggio da parte della Forestale nelle aree frequentate dagli orsi per allontanarli dalle zone abitate.

 “Proviamo orrore e sgomento per un gesto cosi infame e cosi grave. Una fucilata che si può paragonare a un colpo di lupara mafiosa che colpisce col pretesto di fare giustizia da se'”. Lo afferma Mimì Aurora il portavoce del neo comitato ‘Dalla parte dell’Orso’ . “E di avvertimenti ne giravano parecchi anche sulla stampa, nei giorni scorsi: se non provvedete ci penseremo noi! Nulla può giustificare l’uccisione di un orso – prosegue D’Aurora – Però è necessario rilevare l’inadeguatezza degli strumenti e delle misure attivate per contenere, se non per fronteggiare, la contemporanea presenza di ben tre orsi ‘confidenti’ nello stesso paese”.

“Da oltre due mesi questa presenza è segnalata soprattutto dai disagi e dai danni che i cittadini subiscono. Sono stati attivati i normali protocolli. Ma cosi non si affrontano i problemi e non si salvano gli orsi. Se non si decide di trasformare i vari progetti Patom da inutili accademie in azioni di pronto intervento, se non sburocratizziamo le procedure per aiutare i cittadini a prevenire e rapidamente coprire i danni. Gli orsi non li salviamo”. “Altri due esemplari si aggirano nei pressi del paese, ed e’ una buona notizia perche’ sono ancora vivi – conclude il portavoce del comitato animalista – ma la domanda è cosa facciamo a partire da questa sera per evitare il contatto con l’uomo? Lo so che non è facile ma ci rendiamo conto o no che si è creata una situazione straordinari e bisogna rispondere con mezzi e risorse straordinarie? Altrimenti come li salviamo gli orsi e diamo sicurezza ai cittadini? Domande che giro agli enti preposti, cominciando dal governo centrale”.

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