Squadra Antimafia 6, la terza puntata /FOTO. La talpa è il giudice Pulvirenti che uccide Palladino

di Rosy Buttafuoco

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Squadra Antimafia 6, la terza puntata /FOTO. La talpa è il giudice Pulvirenti che uccide Palladino

| lunedì 22 Settembre 2014 - 21:15

Una puntata ad altissima tensione. Si scopre che alla Duomo c’è una talpa: si tratta del giudice Pulvirenti, che uccide l’ispettore Palladino, il quale era stato incaricato da Calcaterra di indagare di Crisalide. Ma il povero “Palla” aveva scoperto troppo. E intanto Rosy Abate…

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La puntata inizia con il commissario Calcaterra in preda agli incubi dopo l’attentato sventato all’Università: si immagina sul letto con le mani ammanettate dietro la schiena, incapace di detonare una bomba.

Nel frattempo Ettore Ragno tenta di vendicare la morte del fratello Nicola, senza sapere chi è il vero assassino. Dei cadaveri si occupa subito la Duomo mentre il questore Licata chiede a Lara se ci sono problemi con Domenico e se la loro vita privata può interferire con le indagini. Lara infatti sembra essere particolarmente reticente nel chiedere spiegazioni alla sorella e Calcaterra le dà 48 ore di tempo.

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Veronica intanto incontra De Silva in macelleria e gli dà una soffiata su un carico di droga da passare ai Ragno. De Silva viene interrotto da una telefonata dalla clinica dove è ricoverata Rosy Abate in preda ad un attacco: i farmaci che le sono stati somministrati non le fanno bene, anzi. L’infermiera chiede se può sospendere il trattamento ma De Silva, in qualità “dell’esimio” dottor Battaglia le dice di no.

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De Silva cerca Arcieri e per farlo deve far tornare la memoria alla povera Rosy e decide di sottoporla all’elettroshock. Fuori dalla clinica invece continua la guerra tra le due famiglie mafiose, i Rizzo e i Ragno. Quella che è iniziato come la messinscena per coprire un omicidio, sta diventando una vera e propria guerra di mafia.

Intanto in carcere Sandro salva la vita a Don Carmine mentre stava per finire vittima di un accoltellamento. “Io queste cose non me le scordo” gli dice il boss. Ma il direttore del carcere non sembra molto contenta e convoca Calcaterra. “Quando mai un’operazione sotto copertura è stata sicura? Sandro sa quali sono i rischi che corre” commenta il commissario. Pietrangeli quindi rimane in galera e si avvicina al boss. Ma il pericolo è sempre in agguato. “Spero solo che tu non voglia sacrificare anche lui” gli dice Lara. “Non starai mica paragonando Sandro a tua sorella vero?” le chiede Domenico.

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Ma la domanda è: chi c’è dietro il tentato omicidio di Don Carmine? Per il commissario è tutta opera di Crisalide che vuole mettere le due famiglie contro e vuole costringere i Ragno a mettersi in “affari” con loro.

Calcaterra va a trovare in tribunale un suo amico, Gaetano Palladino, l’ex fidanzato di Francesca che ora lavora in procura, al quale chiede di dargli una mano per scoprire qualcosa su dei file secretati dai Servizi Segreti. “Palla” non sembra particolarmente ben disposto a rischiare tutto per aiutare il suo amico, ma il commissario sa quale leve muovere per ottenere quello che vuole. Nel frattempo i risultati dell’autopsia su Nicola Ragno svelano che l’uomo è stato graffiato da una donna. Il medico legale riferisce a Lara che nella ferita è stato trovato dello smalto rosso: il dubbio subito si fa lecito.

Continua la love story tra Veronica ed Ettore Ragno. La donna cerca di accaparrarsi la fiducia di Ettore, mentre Rachele è sempre più restia a “simpatizzare” con il sindaco. Nel frattempo Lara cerca di convincere la sorella a collaborare ma Veronica le chiede solo di stare zitta. Il vice questore sembra essere diviso tra i due ruoli: quello di poliziotto e di sorella. E ancora una volta decide di non arrestare Veronica.

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La scena si sposta in carcere dove Sandro si ritrova a brindare con Don Carmine e tutta la sua comitiva. Il boss regala al poliziotto una bottiglietta con del vino e lui decide di offrirlo al compagno di cella che, colpo di scena, non è muto. “Credi che Don Carmine ti sia grato per avergli salvato la vita?”. Gigi si confessa con il poliziotto e gli dice: “Stai attento Sandro Pietrangeli”. Come fa a sapere il suo nome?

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I Ragno stanno preparando un grosso attacco contro i Rizzo: Sandro lo scopre tramite un “pizzino” che arriva al boss in galera e la Duomo si prepara. Nel frattempo Don Carmine “ingaggia” Pietrangeli: “Tu devi fare una cosa per me” e gli fa consegnare un altro “pizzino” in cui autorizza l’operazione mentre esce per andare a trovare la sorella ricoverata in ospedale, che in realtà è Lara, anche lei sotto copertura.

I Ragno si preparano a intervenire. Anche Angelino vuole far parte dell’operazione ma Ettore glielo impedisce. E Rachele gli dice: “Tu ti devi occupare di me”. La storia tra i due, quindi, continua… sul tavolo della cucina.

I Rizzo arrivano allo scambio di droga. De Silva riceve una telefona: lo avvisano che la Duomo è infiltrata in una grossa operazione. C’è una talpa, senza dubbio. De Silva chiama Veronica Colombo la quale avverte i Ragno e li fa ritirare. “C’è un traditore fra di noi” commenta Vito.

Ettore si incontra con Veronica e le dice che vuole conoscere questi suoi “amici”. “Da quando abbiamo lavorato con loro sono successi solo casini” le dice Ragno. Lara incontra di nuovo in ospedale Pietrangeli e gli racconta che non sono riusciti a prendere né Ettore Ragno né De Silva. “Resisti un altro po’” gli dice Lara. La Duomo interroga uno dei componenti dei Rizzo che sono riusciti a prendere durante l’operazione e lui gli conferma che non c’entrano niente con l’omicidio di Nicola Ragno. “Questa guerra non l’abbiamo iniziata noi” confessa.

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Nel frattempo il giudice Ferretti mette alle strette Lara con delle foto mentre la ritraggono che esce da casa di sua sorella. Ancora non si sa chi ha rubato la prova del Dna e Lara risulta tra gli indagati. La Ferretti, dato il suo silenzio, la sospende dal servizio. “Si sta sbagliando, o lo sta facendo di proposito?” è la provocazione che il vice questore lancia prima di uscire.

I risultati dell’autopsia su Nicola Ragno arrivano anche nelle mani di Calcaterra che affronta Lara. Lei sapeva già tutto eppure non ha fatto niente. Ma adesso è troppo tardi: è stata sospesa. Intanto in carcere Don Carmine parla con Pietrangeli, sembra leggergli dentro. “Ora fai parte della famiglia, occhi aperti mi raccomando” dice il boss a Sandro. Il poliziotto però ha gli incubi. Cerca nella notte conforto in Gigi, il suo compagno di cella che ha scoperto loquace. Ma Gigi non risponde anche se è sveglio. Ed inquietante.

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De Silva decide di incontrare Ettore e Rachele Ragno. “Ci servono giovani intraprendenti per iniziare una nuova stagione” gli dice De Silva. “Stato e mafia prosperano quando trovano accordi e noi siamo i mediatori” dice. Ma Rachele sembra essere perplessa e anche Ettore si rivela particolarmente aggressivo. Da scovare è la talpa che ha avvisato la Duomo del loro arrivo. Le talpe di certo, non sono in via d’estinzione in questa serie di Squadra Antimafia. E tra una minaccia e l’altra le parti arrivano a un accordo per trovare “l’infame che ha cantato”.

Dopo la paura per la sparatoria durante l’operazione antidroga, Vito si reca da Carmela e passano la notte insieme. Palladino intanto decide di aiutare Calcaterra anche dopo aver saputo della sospensione di Lara. Arrivato alla Duomo incontra Francesca che gli dice di averlo lasciato perché non lo ama più. “Palla” ha scoperto dove sono i verbali che interessano al commissario e, anche se preoccupato, ha intenzione di andare fino in fondo. Le indagini della Duomo continuano per trovare il covo dei Ragno: c’è una pista.

De Silva travestito da dottore parla con Rosy nel tentativo di farle riemergere qualche ricordo. Le mostra la foto di Arcieri ma lei continua a non ricordare nulla. E decide di proseguire con l’elettroshock.

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Palladino incontra il giudice Pulvirenti e gli mostra le sue scoperte: sospetta che Crisalide sia inizia a Ragusa con un certo procuratore Balestra, morto misteriosamente in un incidente stradale. Pulvirenti dice a Palla di non procedere più con indagini non autorizzate. Nel frattempo Calcaterra chiama il procuratore per un mandato. Un tragico colpo di scena sconvolgerà la Duomo: il giudice Pulvirenti uccide l’ispettore Gaetano Palladino. La talpa è lui. Per coprire le tracce chiama De Silva. Lo ha dovuto uccidere perché aveva scoperto troppe cose. “I Ragno ci servono” dice Pulvirenti a De Silva. Ma per cosa?

Intanto un altro medico della clinica dov’è ricoverata Rosy scopre che Di Battista non è quello con cui finora ha parlato. De Silva, dopo averlo ucciso, la butta in un cassonetto e gli dà fuoco. La Duomo nel mentre arriva ad un covo dei Ragno e inizia una sparatoria. Ettore è furibondo perché l’agriturismo è ormai compromesso. De Silva aveva impedito a Pulvirenti di avvisarli perché altrimenti sarebbero risaliti subito a lui.

Alla scoperta del cadavere di Palladino, il giudice Pulvirenti arriva sulla finta scena del crimine e dice di non sapere niente. (Su Twitter l’hashtag #ciaoPalla diventa immediatamente di tendenza, ndr).

Lara va di nuovo a trovare sua sorella Veronica. Ancora una volta le due si scontrano. Calcaterra nel frattempo arriva su una scena del crimine: è stato trovato un cadavere carbonizzato, impossibile da identificare. Lara chiama Domenico e le dice che Veronica ha sentito parlare De Silva in termini medici. Il commissario capisce subito che sta succedendo e corre verso la clinica di Rosy. L’ultima inquadratura è per De Silva, con lo sguardo più cattivo che mai.

 

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