Articolo 18, nuovo affondo di Grillo a Renzi | “Riforma infame” e al Pd: “Mandiamolo a casa”

di Redazione

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Articolo 18, nuovo affondo di Grillo a Renzi | “Riforma infame” e al Pd: “Mandiamolo a casa”

| mercoledì 24 Settembre 2014 - 13:08

Nuovo attacco al governo Renzi sul Blog del leader Cinque Stelle Beppe Grillo. L’attacco arriva in un momento in cui il Pd è diviso dalla polemica su Jobs Act e articolo 18. “A primo colpo d’occhio, la questione dell’articolo 18 sembra una questione di poco conto, su cui si sta combattendo una battaglia del tutto sproporzionata, forse per obiettivi nascosti e ben diversi da quelli dichiarati. Considerato che, la norma, che tutela i lavoratori dipendenti da aziende private con contratto a tempo indeterminato, si applica alle unità produttive con più di 15 dipendenti (5 se agricole), quelle con meno di 15 dipendenti (5 se agricole) se l’azienda occupa nello stesso comune più di 15 dipendenti o se l’azienda ha complessivamente più di 60 dipendenti, c’è da chiedersi quanto siano i lavoratori interessati al mantenimento di questa norma”. Si legge in un post a firma cpubblicato sul blog del leader del Movimento Cinque Stelle.

“Lo scontro che si sta profilando – continua ancora l’articolo – impone che abbiamo tutti molta generosità, mettendo da parte recriminazioni pur giuste, per realizzare la massima efficacia dell’azione da cui non ci attendiamo solo il ritiro di questa infame “riforma”, quanto l’occasione per mandare definitivamente a casa Renzi: con l’azione parlamentare e con l’azione di piazza, con gli scioperi, spingendo la minoranza Pd a trarre le dovute conseguenze di quanto accade. Renzi sta riuscendo dove non sono riusciti Monti e Berlusconi, lui, segretario del Pd, sta trattando la Cgil come uno straccio per la polvere: compagni del Pd cosa aspettate ad occupare le sedi e far sentire la vostra voce? O siete diventati tutti democristiani?Questo sarà uno scontro generale che avrà conseguenze che andranno molto oltre la questione in sé, esattamente come si pensa di fare dall’altra parte della barricata”.

Intanto sono 689 gli emendamenti presentati nell’Aula del Senato al Ddl delega sul lavoro, parte del Jobs act del Governo. Quaranta in tutto gli ordini del giorno. Nel dettaglio, la maggior parte degli emendamenti sono stati presentati da Sel (353) seguita da M5S (158). Fi e Lega hanno presentato entrambi 48 proposte di modifica. Il Pd, nel suo complesso, ha presentato 31 emendamenti, 9 sono a firma Sc. Ncd, cosi’ come annunciato, non ha presentato proposte di modifica.

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