I consumi di frutta in calo del 20% | È allarme salute per gli italiani

di Redazione

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I consumi di frutta in calo del 20% | È allarme salute per gli italiani

| mercoledì 24 Settembre 2014 - 11:16

“Gli acquisti familiari di frutta e verdura degli italiani sono crollati di oltre il 20 per cento negli anni della crisi per un quantitativo che nel 2014 è sceso addirittura al di sotto dei 400 grammi per persona raccomandati dal Consiglio dell’Organizzazione Mondiale della Sanità”. È l’allarme lanciato in occasione dell’apertura del Macfrut, la rassegna internazionale del settore ortofrutticolo, dalla Coldiretti.

“Si tratta degli effetti della spirale recessiva tra deflazione e consumi iniziata dal 2007 che sta mettendo a rischio le imprese e la salute consumatori e che occorre rompere per dare a tutti la possibilità di acquistare con fiducia la componente più importante della dieta estiva degli italiani, in un Paese come l’Italia che è leader europeo nella produzione. Nel 2013 – prosegue la Coldiretti – gli acquisti familiari di prodotti ortofrutticoli sono scesi a 323 chili all’anno ma nel primo semestre del 2014 la discesa è proseguita con un ulteriore calo del 2 per cento rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Sul podio della frutta preferita dagli italiani nel tempo della crisi salgono le mele seguite dalle arance e dalle banane ma sono apprezzate nell’ordine angurie, pere, pesche, clementine, meloni, limoni e uva”.

Secondo il rapporto Istat/Cnel del 2013 nell’ambito del benessere, soltanto il 18,4 per cento della popolazione italiana ha consumato almeno quattro porzioni tra frutta, verdura e legumi freschi al giorno: “Il calo è ancora più preoccupante per bambini e adolescenti con il numero di coloro che mangiano frutta e verdura a ogni pasto è sceso al 35 per cento mentre quelli che la mangiano una volta al giorno sono passati al 35 per cento nel 2013 e si registra anche un aumento di coloro che non l’assumono o lo fanno un massimo di 2 volte a settimana (31 per cento)”.

Gli effetti di questo calo si riversano anche sulla produzione agricola, “con i prezzi pagati al produttore che sono per la maggior parte delle varietà ben al di sotto dei costi di produzione mettendo così a rischio il frutteto italiano che negli ultimi trent’anni – prosegue la Coldiretti – si è ridotto del 28 per cento ed oggi può contare su appena 321mila ettari coltivati a melo, pero, pesco, albicocco, arancio, limone e altro”.

”Per favorire il consumo di frutta e verdura, la Coldiretti è impegnata in un progetto educativo nelle scuole mentre sul piano commerciale grazie alla Fondazione Campagna Amica sono presenti sul territorio quasi diecimila fattorie, botteghe o mercati dal produttore al consumatore per garantire l’offerta di frutta e verdura con il miglior rapporto prezzo/qualità”.

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