Adusbef e Federconsumatori diffidano 13 banche | Clausole “vessatorie” nei contratti con i clienti

di Redazione

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Adusbef e Federconsumatori diffidano 13 banche | Clausole “vessatorie” nei contratti con i clienti

| venerdì 03 Ottobre 2014 - 07:26

Adusbef e Federconsumatori si sono unite per portare avanti una battaglia che pone al centro del contenzioso il settore del credito, con un focus sui prestiti, ed in modo particolare su quello dei mutui (dai mutui di acquisto a quelli di ristrutturazione, dal mutuo surroga a quello di liquidità, ecc). Nello specifico queste due associazioni di consumatori hanno inviato una lettera di diffida a 13 banche italiane, perché avrebbero adottato delle clausole “vessatorie” nei propri contratti, in primis rappresentate dalle caratteristiche del metodo di ammortamento alla francese per il rimborso delle rate.

Le banche che hanno ricevuto la lettera di diffida, e che hanno tempo 30 giorni per dare una risposta o aprire un tavolo di trattative, sono: Intesa San Paolo; Unicredit; Mps; Bnl, Ubi Banca; Banca Popolare di Milano; Cassa Risparmio Parma e Piacenza; Banca Popolare Vicenza; Credito Emiliano; Banca Popolare Vicenza; Banca Popolare Emilia Romagna; Banca Popolare Bergamo; Carige; Banco di Sardegna. Questi istituti bancari detengono, da soli, la quasi totalità dei contratti di mutuo stipulati in Italia.

Tuttavia c’è da sottolineare che anche le banche più piccole, quelle con valenza locale e le rurali, hanno da sempre preferito adottare il tipo di ammortamento alla francese.

Le associazioni dei consumatori hanno posto sul banco degli imputati anche le commissioni legate agli sconfinamenti sul conto corrente oltre che quelle di massimo scoperto.

Adusbef e Federconsumatori si sono mosse adesso perché hanno visto la loro posizione sostenuta da una recente sentenza della corte Europea, che ha vietato di fatto la pignorabilità di un immobile, se il contratto di mutuo riporta delle clausole o condizioni vessatorie. Tra queste, sempre secondo Federconsumatori ed Adusbef, ci sarebbe proprio l’ammortamento alla francese che porterebbe ad un vantaggio economico “eccessivo” alla stessa banca, costringendo il mutuatario ad un esborso superiore di oltre il 17% gli interessi rimborsati alla scadenza rispetto all’ammortamento all’italiana.

Il contenzioso, a detta delle due associazioni, potrebbe finire presto in tribunale, e non è detto che non ci saranno altre associazioni disposte a schierarsi dalla loro parte.

Ma che cosa cambierebbe per i mutuatari nel caso in cui Federconsumatori e Adusbef la dovessero spuntare? Per prima cosa laddove si dimostrasse la presenza di clausole vessatorie, in caso di mancati pagamenti, non ci sarebbe, come accennato, il rischio di pignoramento e di vendita all’asta. Come secondo aspetto si potrebbe contare su possibili modifiche contrattuali, con conseguente riduzione del debito.

 

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