Alfano: “Ergastolo della patente per chi si droga” | Verso l’introduzione del reato di omicidio stradale

di Redazione

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Alfano: “Ergastolo della patente per chi si droga” | Verso l’introduzione del reato di omicidio stradale

| lunedì 06 Ottobre 2014 - 13:07

“Ergastolo” della patente per i consumatori abituali di stupefacenti. A ipotizzare una norma che introduca il divieto di conseguire o mantenere la licenza di guida per chi abusa di stupefacenti è il ministro dell’Interno, Angelino Alfano nel corso del workshop europeo sulla sicurezza stradale, che si è svolto presso la Scuola superiore di Polizia.

Secondo il responsabile del Viminale, inoltre, “per i consumatori abituali di stupefacenti sono necessari controlli con frequenza straordinaria per evitare che le patenti diventino licenze di uccidere. Procederemo quindi a scrivere una norma che preveda questi controlli frequenti. Credo che l’idea dell’ergastolo alla patente – ha proseguito – sia la sanzione più corretta in questi casi. Condivido l’approccio europeo che nega il diritto alla patente per questi soggetti”.

Il vicepremier ha sottolineato che ogni anno in Europa si contano ben 27.700 morti sulle strade, “cioè pari a un Comune di una certa importanza che scompare nel nostro continente”. Alfano ha poi sottolineato che nel nostro Paese se si sono fatti passi in avanti sui controlli alcolemici non altrettanto è avvenuto per quanti, invece, fanno uso abituale di droghe.

Il governo ribadisce quindi la linea dura verso chi infrange il codice stradale e Alfano ipotizza anche la possibilità di introdurre il reato di omicidio stradale. “Il tipo di disvalore e di reazione che suscita nell’opinione pubblica ogni omicidio consumato sulle strade – afferma Alfano – è tale che credo sia arrivato il caso di introdurre una figura di reato specifico. Non voglio rubare il mestiere ai penalisti, ma la tesi del dolo eventuale spesso non ha retto e nei casi estremi, di chi consuma droga o alcol sapendo di doversi mettere alla guida subito dopo, occorre procedere con l’omicidio stradale”.

Il capo della Polizia, Alessandro Pansa, ha sottolineato che nella battaglia per la sicurezza stradale “va dato sempre più spazio all’uso delle nuove tecnologie” di controllo remoto. “I controlli con il tutor in autostrada – ha ricordato Pansa – ha portato a una riduzione degli incidenti mortali del 50% ma il ricorso alle nuove tecnologie non andrebbe limitato ai soli controlli sull’eccesso della velocità ma esteso a tutta un’altra serie di infrazioni. Oggi è possibile infatti rilevare a distanza anche violazioni potenzialmente pericolosissime quali il mancato uso del casco, la circolazione senza copertura assicurativa, la mancata revisione periodica dei veicoli, il sovraccarico dei Tir e la circolazione dei mezzi sotto sequestro”.

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