Il pericolo di contagio del virus Ebola sta provocando negli italiani una “pericolosa psicosi nei confronti degli immigrati e dei loro figli”. Lancia l’allarme Foad Aodi, presidente dell’Associazione medici di origine straniera in Italia (Amsi) e di Uniti per Unire, sottolineando la necessità di una maggiore informazione.
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“La maggior parte dei cittadini italiani – spiega Aodi – chiede i sintomi ed i pericoli dell’Ebola e se gli immigrati che arrivano a Lampedusa possono essere portatori di questo virus”. Il presidente Amsi invita “a non abbassare la guardia ed i controlli”. “Mettiamo a disposizione del ministero della Salute la nostra esperienza ed i nostri professionisti provenienti da tutto il mondo”, continua Aodi che però ritiene necessario “intensificare i controlli agli aeroporti ed ai confini senza creare allarmismi, dando più informazione tramite uno sportello nazionale insieme ai medici di famiglia ed i pediatri convenzionati”.
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“Inoltre ribadiamo – conclude – l’urgenza di sostenere una soluzione politica per la Libia che non riesce più a controllare il mercato degli esseri umani e la violenza contro gli stessi immigrati ed in particolare contro le donne”.