Genova, danni pubblici per 200 milioni | Gabrielli: “Qualcuno ha sbagliato” /VIDEO

di Nadia Palazzolo

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Genova, danni pubblici per 200 milioni | Gabrielli: “Qualcuno ha sbagliato” /VIDEO

| sabato 11 Ottobre 2014 - 10:36

Il prefetto Franco Gabrielli, capo del Dipartimento di Protezione Civile, ha partecipato a Genova alla riunione del Comitato di Coordinamento Soccorsi convocato dal prefetto Fiamma Spena. Presenti anche anche il ministro della Difesa Roberta Pinotti e il sindaco di Genova Marco Doria. Nella riunione si è discusso degli interventi da attuare dopo l’alluvione che ha travolto la città e i comuni limitrofi. 

“La prima stime dei danni pubblici dell’alluvione è di 200 milioni”, ha annunciato invece il governatore della Liguria Claudio Burlando. La Regione ha chiesto lo stato di emergenza per affrontare in danni provocati dall’alluvione.

“Siamo ancora in piena emergenza. Le previsioni non sono confortanti”, ha confermato Gabrielli. “Dobbiamo essere molto chiari – ha proseguito – Genova è una città delicata. Tutte le strutture di protezioni civile devono essere finalizzate a gestire questa situazione”.

“Le previsioni sono frutto di una valutazione – ha sottolineato il capo della Protezione civile- . A Genova si è sbagliata valutazione, è indubbio, ma da qui a sostenere che queste persone sono da crocifiggere ne corre. Innegabile che una serie di interventi strutturali dovevano essere fatti e non sono stati fatti”.

“Una delle mie preoccupazioni – ha aggiunto – è che non si disperda il tanto di buono che è stato fatto a Genova per il sistema di protezione civile. Il lavoro più grande sarebbe disperdere ciò che di buono è stato fatto per il sistema di protezione civile in questa città con le istituzioni e i cittadini. Se ci sono responsabilità saranno accertate e so che ci sono inchieste a riguardo”.

“Alcune opere che potevano essere fatte non sono state realizzate – ha spiegato il capo della protezione civile – e questo ha rappresentato un problema”. Chiaro il riferimento agli interventi per la messa in sicurezza del Bisagno fermi per un ricorso al Tar di una ditta esclusa dai lavori.

Ma dal capo delle Protezione Civile arriva anche una dura accusa alla politica. “Io – ha detto – sono il classico medico che è stato mandato al fronte di una guerra, in un Paese che è il Paese in cui, ad esempio, si sono fatte sanatorie per fare cassa. In questa guerra mi hanno dato una cassetta piena di aspirine”. “Io credo di essere molto più sconfortato e molto più preoccupato proprio perchè al contrario di molti altri sono costretto a vivere le innumerevoli emergenze che stanno attraversando il paese. Solo negli ultimi 2 anni sono stati dichiarati 21 stati emergenziali” con danni accertati per “2 miliardi e 300 milioni”.

Le parole del capo della Protezione Civile arrivano in un clima teso, segnato da forti polemiche per la mancata diramazione dell’allerta e per lo stallo nei lavori di messa in sicurezza del territorio l’alluvione del 2011.

L’assessore regionale alla Protezione civile Raffaella Paita aveva spiegato che “L’allerta meteo per l’alluvione di Genova non è stata data perché le valutazioni dell’Arpal basate su modelli matematici non hanno segnalato l’allarme”.

E il sindaco Marco Doria aveva rincarato la dose “L’allerta – ha detto – non è stata emanata. Le previsioni sono rischiose. È un tema delicatissimo, ci sono esperti molto qualificati, discutano tra loro e con la protezione civile. Sappiamo che parliamo di modelli previsionali che sono basati su aspetti probabilistici”.

Sul tema era intervenuto anche il ministro dell’Interno Angelino Alfano ha ribadito la necessità di “Fare tutto quello che si deve e accertare tutte le responsabilità, il perchè non si sia fatto il necessario per prevenire in questi anni”.

Oltre le polemiche però sono i cittadini, scesi in strada con pale e stivali per togliere il fango da strade ed edifici. Centinaia di persone stanno lavorando incessantemente.

Una volontaria di 27 anni ha avuto un arresto cardiaco mentre spalava il fango questa mattina in una delle zone più colpite dall’alluvione. La giovane si trovava in via Trebisonda, insieme ad altri “angeli del fango”, quando improvvisamente si è accasciata a terra dopo essere stata colpita dal malore. Soccorsa e rianimata dai sanitari del 118, al momento si trova ricoverata in gravi condizioni nel reparto di rianimazione dell’ospedale Galliera.

Nei luoghi dell’alluvione si è recato anche il cardinale Bagnasco, che ha voluto esprimere la sua vicinanza ai cittadini. Bagnasco ha reso noto avere ricevuto una telefonata di Papa Bergoglio, che manifesta vicinanza a tutta la comunità.

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