Le Regioni contro la manovra: “Troppi tagli” | Renzi replica: “Devono farsi perdonare”

di Azzurra Sichera

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Le Regioni contro la manovra: “Troppi tagli” | Renzi replica: “Devono farsi perdonare”

| venerdì 17 Ottobre 2014 - 09:59

Sono state tante le reazioni ai numeri dettati dal Governo sulla Legge di Stabilità. Alle Regioni Matteo Renzi ha detto che dovranno tagliare 4 miliardi, che devono concentrasi sull’eliminazione degli sprechi, ma dagli amministratori è stato un coro unanime: la soluzione è aumentare le tasse ai cittadini e ridurre i servizi.

Un coro di tweet e di voci si sono levate contro il governo: “Questa manovra è insostenibile per le regioni”, ha detto il presidente della conferenza delle Regioni Sergio Chiamparino.

Renzi ha replicato secco, in un’intervista al Tg1: “Discutiamo con tutti, figuriamoci se non discutiamo con i presidenti delle Regioni” ma “le Regioni facciano la loro parte” anche perché “hanno qualcosa da farsi perdonare”, dice il premier spiegando di riferirsi al “comportamento di alcuni consiglieri regionali”. Le Regioni devono “tagliare gli sprechi”, a partire da “qualche primario o viceprimario nelle Asl in meno” o dai costi delle siringhe.

IL DOCUMENTO DI LEGGE

Ad essere ridotti saranno servizi essenziali come sanità, scuola, trasporto pubblico. Una voce unanime che si è scatenata soprattutto sui social network dove i presidenti delle Regioni si sono scagliati contro il premier ribadendo il loro “no” ad una legge che viene tacciata come impari, da nord a sud. E dopo una serie quasi infinita di “cinguettii” arriva un post, questa volta su Facebook (in perfetta par condicio social), di Sergio Chiamparino, presidente della Regione Lombardia, che dice: “Basta tweet: #tagli è tema complesso ma risolvibile se ci incontriamo con MEF e Presidenza del Consiglio”. Della serie, forse è meglio parlarne di presenza piuttosto che usare gli smartphone.

È contro il dibattito a suon di tweet anche il presidente della Regione Puglia Nichi Vendola. Per il leader di Sel si deve “superare questa penosa e grottesca situazione per cui il dibattito sulla manovra finanziaria si fa con twitter: quelli di Chiamparino a Renzi e quelli di Renzi a Chiamparino, tutto nel teatrino e nelle urgenze di carosello e spot pubblicitari: è una cosa vergognosa”. “Vergognoso – continua Vendola – che a fronte della crisi drammatica che vive il Paese, si disputa con questa assoluta mancanza di serietà, avanzando al Paese, sotto la nube tossica di tanta propaganda proposte che sono irricevibili e irresponsabili. Se la manovra dovesse essere confermata nella sua rozza algebra io penso che sarebbe opportuno consegnare le chiavi dei governi regionali a palazzo Chigi”.

> TUTTI I TWEET

REGIONE LAZIO – NICOLA ZINGARETTI
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“Facile tagliare in questo modo ma pagheranno i nostri cittadini”: così Nicola Zingaretti governatore del Lazio, commenta la manovra di stabilità varata dal governo Renzi. “È giusto tagliare sprechi e lo stiamo facendo, a volte più di Governo. Speriamo che questo nostro lavoro non sia vanificato” commenta su Twitter il presidente.

REGIONE LOMBARDIA – ROBERTO MARONI

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“Inaccettabile taglio di 4 miliardi, pronti alla ribellione, siamo pronti alla lotta dura, non possiamo accettarlo”. Sono queste alcune delle frasi usate da Maroni su Twitter contro la legge di Stabilità e i tagli previsti alle Regioni. “Serve applicare costi standard e non fare tagli indifferenziati, bisogna premiare Regioni virtuose e punire chi spende male” ribadisce Maroni che vanta di amministrare una delle poche regioni “virtuose”. “Non è che il Governo può prima fare un accordo – ha detto ancora il presidente Maroni – e poi togliere di mezzo questo accordo senza coinvolgere chi ha firmato”.

REGIONE VENETO – LUCA ZAIA

zaia-stabilita-3“Il Veneto non taglierà più un euro” così lapidario il presidente della Regione Veneto, Luca Zaia, che si scaglia contro Renzi: “La tua manovra premia solo gli spreconi”. E poi incalza: “Dov’è Cottarelli? Perché Matteo Renzi non ha coraggio di affrontare sprechi per 30 mld? Prima tagli lì”.

REGIONE TOSCANA – ENRICO ROSSI

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Ospite della trasmissione di Rai3, Agorà, il presidente della Regione Toscana si è inserito nel dibattito, “Non ci sto a farmi mettere in un angolo da Renzi sui tagli agli sprechi. La Toscana ha fatto molto. Facciano idem ministeri”. Anche se pare aprire uno spiraglio di moderazione: “La manovra di Renzi ha punti interessanti. Non difendo a prescindere lo status quo ma mancano investimenti”.

Alla discussione ha partecipato anche il commissario uscente per la spending review Carlo Cottarelli che, in un’intervista al Corriere della Sera si toglie qualche sassolino dalle scarpe: ”Dopo un anno la parte principale del mio lavoro può dirsi completata. Un voto a quest’esperienza? Otto”, ma ”una cosa che mi ha reso molto difficile il lavoro è stato il sistema dei capi di gabinetto. Si conoscono tutti tra loro, parlano tutti lo stesso linguaggio. E i capi degli uffici legislativi: hanno in mano tutto e scrivono leggi lunghissime, difficilmente leggibili. Costituiscono un gruppo omogeneo, in cui è difficile entrare, con cui è difficile interagire. Spesso molti documenti non mi venivano dati. Non per cattiva intenzione, ma perché non facevo parte della struttura. Dopo una, due, tre settimane venivo a sapere le cose. Ho sentito un senso di esclusione”.

Tra le cose più assurde, ”una è legata alle auto blu. Quando ho discusso col ministero della Difesa dell’opportunità che alcuni ufficiali superiori rinunciassero all’auto di servizio, ho scoperto che esiste un regolamento dell’Esercito e della Marina, ma non dell’Aviazione, che impedisce ai militari in divisa di andare in giro con l’ombrello. Non potendosi bagnare, devono prendere l’auto”, racconta Cottarelli.

Un’altra riguarda ”i commessi”. Molti, oggi, non hanno un vero lavoro da svolgere, stanno seduti alla scrivania nei corridoi ministeriali. Una volta mi hanno spiegato perché questi enormi corridoi non possano essere ristretti, razionalizzando gli spazi. Per la presenza dei suddetti commessi, che stanno lì a fare niente”.

Commentando la legge di Stabilità, ”è molto coraggiosa. Non so se io avrei avuto questo coraggio”, dice Cottarelli. ”Va certamente nella direzione giusta. Penso che l’Italia abbia bisogno di questo. Non di un’ulteriore stretta fiscale”.

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