Multe a Marino, la Procura valuta l’archiviazione | Il sindaco: “Chiedo scusa ma non mi dimetto”

di Redazione

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Multe a Marino, la Procura valuta l’archiviazione | Il sindaco: “Chiedo scusa ma non mi dimetto”

| martedì 18 Novembre 2014 - 18:41

La denuncia presentata alla procura dal sindaco Ignazio Marino sul caso multe dovrebbe essere oggetto di una richiesta di archiviazione. In procura non trapelano indiscrezioni, ma il fascicolo aperto dal pm Nicola Maiorano per accesso abusivo ad un sistema informatico potrebbe essere a breve archiviato.

Il sindaco è intervenuto oggi in Assemblea Capitolina per chiudere una volta per tutte la vicenda del mio permesso Ztl (Qui il discorso integrale).

“Sul caso multe ci metto la faccia e le ho pagate anche se non dovevo”, ha spiegato il primo cittadino che ha anche chiesto scusa per “l’auto in divieto di sosta”. Marino ha assicurato che non si dimetterà né che si saranno “elezioni”. Il sindaco lo ha ribadito anche sulla sua pagina Facebook dove ha scritto: “Chi parla di dimissioni non vuole comprendere le dimensioni della nostra sfida”.

“Dalla ricostruzione che ho fatto – ha osservato Marino – è evidente che siano state commesse delle disattenzioni da parte degli uffici competenti nel seguire correttamente tutta la procedura. Errori che non hanno prodotto danni a nessuno, se non a me stesso”. “Ritengo siano errori di gravità assai limitata – ha aggiunto – errori cui si è rimediato, errori che non giustificano il clamore che si è costruito intorno a questa vicenda”. Marino ha aggiunto di avere pagato le multe “per non creare un conflitto tra sindaco e amministrazione”.

“Non ho pagato alla cassa ufficio contravvenzioni – ha spiegato – perché non poteva ricevere il pagamento, visto che le multe erano annullate ma all’ufficio postale, con semplici bollettini che ho compilato per un totale di 1.021,52 euro, che almeno ritroveremo nelle casse del Comune in vista dell’assestamento di bilancio”.

“L’automobile è sempre stata autorizzata a circolare
ed è per questo che le famose multe di cui da giorni si parla sono state automaticamente annullate”, ha spiegato. “Potersi muovere in tutta la città, anche con un mezzo proprio, è un diritto riconosciuto agli eletti dalla vigente normativa di Roma Capitale. L’errore da cui nasce tutta questa vicenda è un ritardo nel rinnovo del permesso”. “Spero che si smetta di chiedere le mie dimissioni: sarebbe l’unico caso al mondo in cui si chiede di dimettersi ad un sindaco che ha pagato multe che non doveva pagare”, ha aggiunto.

“Sabato 8 novembre mi sono stati sottoposti documenti che gli uffici ritenevano prova di una manomissione informatica e ho ritenuto mio dovere – ha spiegato – presentarli agli organi inquirenti per una loro valutazione. Si è gridato allo scandalo, ma intanto le autorità competenti stanno indagando e attendo, come dovremmo fare tutti prima di giungere a frettolose conclusioni che facciano il proprio lavoro”.

 


“Se errori ci sono stati da parte dell’amministrazione, di questi errori io sono la vittima, la sola vittima, esposto a multe che non avrei dovuto ricevere. Ma un sindaco non può essere vittima dell’amministrazione che guida – ha aggiunto -. E allora ho scelto di assumermi la responsabilità dell’errore e comportarmi di conseguenza”.

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