Spara alla moglie, al figlio e poi si toglie la vita | Tragedia familiare in provincia di Ancona

di Redazione

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Spara alla moglie, al figlio e poi si toglie la vita | Tragedia familiare in provincia di Ancona

| martedì 09 Dicembre 2014 - 13:20

Tragedia a Marcelli di Numana, in provincia di Ancona. Un uomo di 38 anni, ha ucciso, con un colpo di pistola, la moglie romena di 29 anni, da cui si stava separando e il figlioletto di 5 anni. Poi, con la stessa pistola, ha deciso di togliersi la vita.

L’uomo si chiamava Daniele Antognoni. La donna si chiamava Paula Corduneanu e Christian era il piccolo di casa. Antognoni era un appassionato di armi e aveva conseguito un certificato di idoneità al maneggio delle armi da parte dell’Unione Italiana Tiro a segno. In un post su Facebook aveva scritto: “Non per vantarmi ma anche oggi non ho ucciso nessuno”. Come il commento alla foto di una pistola scattata in un’armeria: “Pistola, non so quando ma sei mia”.

L’uomo ha sparato con una Beretta calibro 9×21, regolarmente detenuta come altre armi che usava per il tiro a segno. Il corpo della donna è stato trovato accanto all’ingresso, quello del bimbo poco dietro di lei e vicino il cadavere di Antognoni. I tre corpi in pratica si toccavano.

In tutto sarebbe stati esplosi 7-8 colpi: una vera e propria esecuzione quindi. Antognoni probabilmente ha convinto la moglie ad aprigli la porta, ha fatto fuoco e poi ha rivolto l’arma contro se stesso, cadendo all’indietro con il viso accanto alla donna. L’autopsia, disposta dal pm di Ancona Marco Pucilli, chiarirà meglio la dinamica. Sarà eseguita dal medico legale Mauro Pesaresi.

Appare sempre più evidente che alla base del gesto ci sarebbero i problemi della coppia: i carabinieri infatti sono intervenuti dopo una chiamata della donna che aveva riferito che l’uomo voleva entrare con la forza nell’abitazione e che temeva per la propria incolumità.

“Il bambino è l’unica cosa che mi è rimasta. I figli sono l’unica cosa che conta, il resto è solo qualcosa che non sai se rimarrà o no. Loro invece rimarranno per sempre”. Lo scriveva solo il 24 novembre scorso in un post su Facebook Daniele Antognoni ai ferri corti con la compagna dalla scorso settembre: per questo l’uomo aveva lasciato l’abitazione ed era ospite da alcuni parenti.

Antognoni avrebbe chiamato la donna poco dopo le 11 per dirle che voleva parlare con lei e che stava andando nella casa di via Urbino in cui la coppia aveva abitato insieme. Non si sa ancora che cosa abbia fatto scattare nella donna un campanello d’allarme, o se Antognoni l’abbia minacciata.

Paula ha chiamato il 112 e i carabinieri di Osimo sono subito andati a Marcelli. I carabinieri le hanno detto di non aprire la porta, di barricarsi ed aspettare il loro arrivo, ma quando sono giunti sul posto l’operaio era già riuscito a compiere la strage. Erano le 11:30 e la tragedia si era già consumata.

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