Il ddl Stabilità è legge. Con 307 voti favorevoli e 116 contrari è stata approvata alla Camera la manovra per il 2015. La Camera ha dato l’ok definitivo anche al ddl Bilancio: il provvedimento è stato approvato con 302 voti favorevoli e 108 contrari.

La Camera, grande assente il ministro dell’Economia Pier Carlo Padoan, ha quindi approvato il testo in via definitiva, rendendo operativo il ddl uscito dal consiglio dei ministri del 15 ottobre e modificato nell’esame parlamentare. I punti cardine restano quelli voluti dal governo, che su alcune misure non ha accettato compromessi. A partire dal bonus da 80 euro che viene reso strutturale per la platea inizialmente prevista, quella dei lavoratori dipendenti compresi tra gli 8mila e i 24mila euro di reddito annuo.

Nel pomeriggio di lunedì non è mancata un po’ di tensione. Bagarre in aula degli esponenti del Movimento 5 stelle che hanno occupato alcuni banchi dell’aula riservati al Governo: alla fine ad essere espulsi saranno in tredici. Ma non è stato l’unico scossone: tre esponenti grillini hanno deciso di dimettersi, diffondendo la notizia tramite i loro social network.

Nel testo importanti novità per le famiglie, dai famosi 80 euro ai bonus bebè dallo stop ai rincari di Tasi e canone Rai fino al rinnovo dell’ecobonus. Qualcosa cambia anche per le imprese con la previsione di alcuni sgravi e agevolazioni fiscali.

Ma non tutti sono stati d’accordo con le cosiddette clausole di salvaguardia: se non dovesse arrivare da Bruxelles l’ok sugli introiti previsti dall’estensione del meccanismo, questi dovranno essere reperiti con un classico delle coperture. La neo approvata legge di Stabilità ne prevede due: l’aumento delle accise sulla benzina e dell’Iva al 25,5%.

Quindi, se la spending review non dovesse dare i risultati sperati il taglio delle spese operato andrebbe del tutto vanificato.