Ciclismo, la Forestale ferma Nibali a Messina. Il presidente dell’Ars: “Hanno fatto il loro dovere”

di Emanuele Termini

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Ciclismo, la Forestale ferma Nibali a Messina. Il presidente dell’Ars: “Hanno fatto il loro dovere”

| sabato 03 Gennaio 2015 - 12:36

La sicurezza sulle strade prima di tutto, Vincenzo Nibali lo tenga bene a mente. Dopo l’abbordaggio della Forestale da telefilm poliziesco made in USA, il campionissimo del ciclismo originario di Messina ha deciso di raccontare il suo insolito “incontro ravvicinato”: “Stavo salendo da Villafranca verso la località Quattro Strade – si legge sulla Gazzetta dello Sport – C’era un cartello di blocco per il ghiaccio sulla strada, ma non pensavo fosse riferito anche alle bici”.

“Peraltro ho visto anche scendere alcune macchine in senso opposto – prosegue – Stavo facendo dei lavori specifici ed ero molto concentrato. Così sono passato davanti a una macchina della Forestale che mi ha visto, mi è venuta dietro e per farmi fermare mi ha quasi stretto al bordo della strada. Mi hanno chiesto i documenti”.

Tra il serio e il faceto, Nibali ammette il suo stupore peil suo curioso tête-à-tête: “La strada era sicuramente praticabile, della neve caduta a Messina nei giorni scorsi non c’era più traccia. Si è trattato senza dubbio di un malinteso, ma ammetto che qualcosa del genere non mi era mai capitato in carriera”. Parole apparentemente non dure o sprezzanti, ma che hanno comunque sollevato un polverone nel mondo politico siciliano.

Persino un big come Giovanni Ardizzone, presidente dell’Ars, è voluto scendere in campo a difesa dal corpo forestale: “Non comprendo lo stupore del ciclista Vincenzo Nibali davanti a una pattuglia della Forestale che cerca di tutelare la sua sicurezza e quella del territorio. In un Paese dove i vigili urbani della Capitale si assentano massicciamente per il Capodanno, dovremmo andare orgogliosi di coloro che svolgono il proprio lavoro con senso del dovere e rispetto delle regole”.

“Questi forestali che, pur essendo stati in servizio la notte del 31 dicembre e il primo gennaio per l’emergenza maltempo e per accogliere gli immigrati – chiosa il politico siciliano in un post apparso sulla sua bacheca di Facebook – la mattina del 2 erano ancora a lavoro”. Insomma, nel bene e nel male, i forestali siciliani fanno sempre parlare di sé.

 

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