Sangue a Parigi, quasi 10 mila agenti schierati | Comunità ebraica in allerta, scuole presidiate

di Redazione

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Sangue a Parigi, quasi 10 mila agenti schierati | Comunità ebraica in allerta, scuole presidiate

| lunedì 12 Gennaio 2015 - 11:14

È stato un corteo immenso quello che ieri ha sfilato a Parigi da place de la Republique a place de la Nation, sia in termini di partecipazione che di coinvolgimento emotivo. In molti hanno definito l’evento come la più grande manifestazione di piazza della storia francese, a testimoniarlo sono i numeri da capogiro delle presenze: 2 milioni nella sola capitale e quasi 4 milioni in tutta la Francia.

A dare ulteriore risalto all’evento organizzato per commemorare le vittime degli attentati terroristici alla redazione di Charlie Hebdo al negozio Kocher, è stata la presenza dei più importanti leader del mondo. Da Hollande e Sarkozy, da Abu Mazen e Benjamin Netanyahu passando per Matteo Renzi e Serghei Lavrov in rappresentanza del grande assente Vladimir Putin. Merkel, Cameron e Rajoy in prima linea.

Intanto il governo ha disposto lo schieramento di quasi 5.000 agenti a protezione delle scuole ebraiche. Il provvedimento è stato assunto dopo la scoperta che Amedy Coulibaly, l’assassino dei 4 ebrei nel negozio kosher di Vincennes rimasto ucciso nel blitz delle teste di cuoio, aveva nel proprio mirino i bambini presenti in un asilo ebraico.

Sotto i riflettori delle forze dell’ordine ci sono le 700 scuole ebraiche presenti sul territorio francese. Nel contempo, però, si cerca anche un presunto complice dei terroristi: “La caccia continua – ha detto il ministro dell’Interno francese Manuel Valls – Uno dei terroristi aveva certamente un complice. Oggi è un orgoglio di essere francese, bisogna rimanere in guardia, perché sappiamo che le minacce sono sempre presenti”.

Tra gli esponenti politici “non allineati” c’è ovviamente Marine Le Pen. La presidente del Front National è passata all’attacco degli avversari: “La classe politica francese si è dimostrata non all’altezza, per anni ha governato aprendo le frontiere e tagliando i mezzi dei servizi di polizia. Il 63% dei francesi non ha capito perché l’Fn sia stato tenuto da parte”. Ha detto la politica francese protagonista di una contromanifestazione.

“La libertà d’espressione è incontestabilmente oggi un vero problema in Francia la prima decisione che hanno preso è stata quella di non parlare di islamismo. Bisogna sradicare il fondamentalismo nel nostro paese, altrimenti produrrà metastasi sul territorio – chiosa la Le Pen – Non si possono continuare ad avere relazioni privilegiate con il Qatar e l’Arabia Saudita”.

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