Camorra, ucciso un presunto affiliato del clan Cava | Assassinato con quattro colpi di pistola

di Redazione

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Camorra, ucciso un presunto affiliato del clan Cava | Assassinato con quattro colpi di pistola

| venerdì 30 Gennaio 2015 - 12:10

Braccia in alto, gambe scomposte, occhi aperti, maglietta bianca alzata sul torace insanguinata. Indossava anche un giubbotto nero, un paio di jeans e scarpe da ginnastica. È stato trovato così il corpo senza vita di Attilio Di Grezia, 30enne di Mercogliano. Il presunto affiliato al clan Cava è stato gettato davanti al rifugio per gli escursionisti che volevano raggiungere Montevergine nei pressi di Campo di Spina.

Gli hanno sparato quattro volte con una pistola: tre volte all’addome, una volta alla nuca. Il cadavere di Di Grezia era riverso supino a due passi dal bivio tra Vallifredda e Montevergine.

A trovare il corpo del giovane, intorno alle 9,30 di ieri mattina, è stato un cercatore di tartufi di Mugnano. L’uomo si è accorto di qualcosa al centro della strada, è sceso dall’auto e quando ha visto il cadavere, ha chiamato i vigili urbani del Comando di Mugnano.

Gli agenti hanno raggiunto l’area insieme ai carabinieri. Il trentenne è stato picchiato selvaggiamente, ucciso probabilmente altrove almeno ventiquattro ore prima del ritrovamento e poi abbandonato a Campo di Spina. I primi rilievi, coordinati dal sostituto procuratore della Procura della Repubblica di Avellino Maria Teresa Venezia sono stati accompagnati da operazioni lunghe, rese difficili anche dal ghiaccio.

L’ipotesi è che si sia trattato di un regolamento di conti interno al clan Cava. Il nome di Di Grezia spunta infatti tra i fascicoli dell’Operazione “Scacco agli estorsori”, costola dell’operazione “Tempesta” con cui fu decapitato, nel 2008, il clan Cava, egemone nel Vallo di Lauro e con diramazioni anche nel capoluogo ed a Mercogliano. L’allora 24enne Di Grezia fu arrestato in quella occasione insieme a Bernardo Cava e Santolo Fabi per una serie di episodi estorsivi compiuti nei confronti di imprenditori dell’Avellinese. Poi un nuovo arresto nel 2009, con le stesse accuse, una condanna in primo grado e la scarcerazione nel 2012.

Si stanno mettendo a setaccio gli ambienti malavitosi della fascia del Partenio. Già ieri mattina a circa cinquecento metri dal cadavere è stato avvistato un furgone carico di legna forse rubata.

Il mezzo è stato poi trovato a Quadrelle, in località Morricone dagli agenti del Corpo forestale dello Stato, mentre due persone sono state ascoltate dai carabinieri. Secondo quanto emerso, non ci sarebbe collegamento con l’omicidio ma si tratterebbe di due persone scappate alla vista dei militari a Campo di Spina perché avevano caricato legname tagliato senza autorizzazione.

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