Secondo gli esperti dell’aviazione civile di Taipei, il pilota dell’aereo della compagnia taiwanese TransAsia, precipitato ieri in un fiume poco dopo il decollo, è un eroe. Secondo le prime ricostruzioni avrebbe fatto di tutto per evitare i grattacieli e le zone più popolate deviando la traiettoria del velivolo.

L’ultimo bilancio ufficiale è di 31 morti, compresi il pilota e il co-pilota mentre le squadre di soccorso sono ancora alla ricerca di 12 dispersi. Sull’aereo c’erano 53 passeggeri e cinque membri dell’equipaggio. Poco dopo il decollo dall’aeroporto di Taipei, diretto all’isola di Kinmen, il velivolo ha perso quota e, come documentato dal video, ha sfiorato un viadotto e un’auto per poi precipitare in acqua.

Per gli gli analisti, il pilota “ha tentato di evitare gli ostacoli, cercando di minimizzare i danni e le vittime, è stato molto coraggioso”. Ancora non ci sono ipotesi sulla cause dell’incidente, che arriveranno dopo lo studio delle scatole nere, subito ritrovate. In un video diffuso dalla tv locale, si sente un membro dell’equipaggio gridare: “Sos, Sos, spegnimento motore!”.

Nel frattempo i sopravvissuti raccontano di veri e propri miracoli, come quello del padre, mostrato dalle immagini televisive, con il suo piccolo di due anni, in braccio e portato a riva. In questo caso si è salvata l’intera famiglia per una semplice casualità: l’uomo, poco prima del decollo, aveva cambiato i posti a sedere. Inizialmente infatti i tre erano sul lato sinistro dell’aereo che è stato danneggiato finendo in acqua ma poi ha sentito alcuni rumori e ha chiesto di spostarsi.È stata la loro salvezza perché l’uomo e la sua famiglia sono riusciti a uscire dal velivolo da una crepa che si è aperta nella fusoliera quando l’aereo si è schiantato.