Roma, riconosciuto bimbo con due mamme | Il Comune trascrive il certificato di nascita

di Redazione

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Roma, riconosciuto bimbo con due mamme | Il Comune trascrive il certificato di nascita

| venerdì 06 Febbraio 2015 - 15:39

Roma ha finalmente trascritto l’atto di nascita di un bambino con due genitori dello stesso sesso, due mamme in questo caso”. L’annuncio è di Riccardo Magi, consigliere comunale capitolino e presidente di Radicali Italiani.

La notizia è stata confermata dall’assessorato alle Pari opportunità di Roma. L’atto è stato trascritto il 4 febbraio scorso. La coppia, che è formata da una donna argentina e una cittadina romana, spiegano dall’assessorato, ha avuto il bambino in Argentina nel 2011 e ha richiesto all’anagrafe di Roma la trascrizione del certificato di nascita che è stato accordato.

Nei giorni scorsi, il consiglio comunale aveva approvato la delibera che istituiva il Registro delle unioni civili. “In pochi giorni – ha detto Yuri Guaiana, segretario dell’Associazione radicale Certi diritti – Roma ha messo a segno due colpi che le valgono il titolo indiscusso di capitale dei diritti”.

“L’aspetto più importante di questa decisione – ha aggiunto – è che avviene per iniziativa dell’amministrazione comunale e non in esecuzione di una sentenza: a differenza del Comune di Torino che ha dato esecuzione a un’ordinanza della Corte d’appello che vale solo per il caso specifico, Roma Capitale ha modificato la propria prassi amministrativa garantendo d’ora in poi le trascrizioni dei certificati stranieri riportanti due genitori dello stesso sesso. È importante rilevare che, a differenza di quanto avvenuto con la trascrizione dei matrimoni fra due persone dello stesso genere nel mese di ottobre 2014, in questo caso l’atto è stato compiuto direttamente dall’amministrazione comunale e non dal sindaco Ignazio Marino. Quello del Comune di Roma è un atto politico serio e di grande coraggio che surclassa un Parlamento fermo al 1975 in materia di Diritto di Famiglia”.

“Adesso – hanno concluso Magi e Guaiana – si provveda subito a livello nazionale con una buona legge che riconosca a tutte le forme familiari gli stessi diritti e doveri e una pluralità di istituti tra i quali tutti possano scegliere liberamente per organizzare la propria vita affettiva”.

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