Un miliardo di euro disponibili per gli impianti di depurazione che, però, la Sicilia non riesce a utilizzare e così, “sei siciliani su dieci non hanno fognature o depuratori”. Per sbloccare la situazione, il premier Matteo Renzi ha deciso di inviare i commissari nell’isola.

“E’ ingiusto e inaccettabile”, ha detto Renzi, al termine di una riunione a Palazzo Chigi. “Il commissariamento è l’unica strada e ho chiesto di procedere rapidamente senza guardare in faccia nessuno”. Con lo Sblocca Italia erano stati dati dei tempi per le opere, che non sono stati rispettati.

Entro fine mese un commissario di governo arriverà in Sicilia per la gestione dei fondi e l’avvio delle opere. I fondi sono stati stanziati con una delibera del Cipe del febbraio 2012: su un totale 1,6 miliardi di euro per 183 opere urgentissime in reti fognarie e depuratori nel Sud Italia, alla Sicilia erano stati assegnati 1,1 miliardi per 93 opere.

“Sono fondi fuori da ogni patto di stabilità – ha spiegato Erasmo D’Angelis, capo della struttura di missione contro il dissesto idrogeologico – ma mai spesi, se non per una quota minima di circa 24 milioni”. In mancanza di un intervento urgente, “dal 2016 sono in arrivo 600 milioni di sanzioni europee per mancate opere civili di depurazione, di cui 180 milioni per la sola Sicilia”.